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venerdì 25 maggio 2018

Corruzione. Restringe l'ambito di libertà del singolo e fa dei servizi pubblici accessibili a tutti un "privilegio" per chi può pagare

Sostiene l'Istat che un siciliano su dieci in cambio del voto da depositare nell'urna pretende una promessa. Sempre l'Istat sostiene che l'incidenza del malaffare in corsia, in ospedale, è del 16,1% dei casi. Ovviamente la corruzione di cui i media prevalentemente parlano è quella della Pubblica Amministrazione.

Il voto di scambio 
Mafia e corruzione in Sicilia vanno quasi sempre a braccetto. Il recente rapporto Istat  assicura che un siciliano su dieci nel corso della vita riceve una richiesta di voto  in cambio di favori personali, regali o denaro. Il voto di scambio più frequente nella nostra regione -secondo l'Istat- avviene nel corso delle consultazioni amministrative quando maggiore è la tensione che attraversa le singole comunità cittadine, familiari, amicali e di conoscenti. 
Con le elezioni amministrative capita infatti che amicizie e rapporti consolidati si rompano e vengano meno e non abbiano più opportunità di ripristinarsi. 
Non così per le elezioni regionali e/o nazionali.  

Corruzione in corsia
Il rettore dell'Università di Catania, Francesco Basile, sostiene che quella della corruzione è una problematica "che attanaglia la Sicilia più di altre regioni italiane con un tasso di incidenza del 16,1%, a fronte di una media nazionale dell'11%". L'Istat offre dati ancora più gravi: più di mezzo milione di famiglie ha ricevuto almeno una volta nella vita richiesta di denaro o altri favori  in cambio di ricoveri, interventi chirurgici o visite mediche; il tutto in ambito di apparati pubblici. 

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