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lunedì 12 marzo 2018

Quadro politico. L'esclisse di Renzi e ...di Luigi Di Maio

Matteo Renzi, a quel che pare esce di scena, almeno per qualche tempo, e potrà riflettere e individuare tutte le sue durezze che lo hanno reso antipatico a molti italiani. Se un suggerimento possiamo dagli è di scrivere un libro sugli anni di esperienza a Palazzo Chigi.

Luigi Di Maio, il leader dei Cinque Stelle, ieri (domenica) ha voluto ribadire ai suoi elettori  il senso della «mission» pentastellata.
 «Faremo tutto il possibile per rispettare il mandato che ci hanno affidato. Mi auguro che tutte le forze politiche abbiano coscienza delle aspettative degli italiani: abbiamo bisogno di un governo al servizio della gente», scrive Di Maio citando le parole dell’appello di ieri del presidente della Cei, il cardinale Angelo Bassetti.«`Politica vuol dire realizzare´ diceva Alcide De Gasperi, ed è a questo che tutte le forze politiche sono state chiamate dai cittadini con il voto del 4 marzo».
 «Noi non abbiamo a cuore le poltrone, abbiamo a cuore che venga fatto ciò che i cittadini attendono da 30 anni e che ci hanno dato il mandato di realizzare con oltre il 32% di consenso», scrive Di Maio, provando forse a stemperare tutto il vocio sugli incarichi (presidenza della Camera, presidenza del Senato, premiership) che si aggira intorno al post-elezioni.
 «Abbiamo messo al primo posto la qualità della vita dei cittadini che vuol dire eliminazione della povertà (con la misura del Reddito di Cittadinanza che è presente in tutta Europa tranne che in Italia e in Grecia), una manovra fiscale shock per creare lavoro, perché le tasse alle imprese sono le più alte del Continente, e finalmente un welfare alle famiglie ricalcando il modello applicato dalla Francia, che non a caso è la nazione europea dove si fanno più figli, per far ripartire la crescita demografica del nostro Paese».

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