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mercoledì 14 febbraio 2018

Regione Sicilia. Rimosso Giuseppe Antoci dalla presidenza del Parco dei Nebrodi

Nello Musumeci, neo presidente della Regione Sicilia, ha revocato l'incarico di presidente del Parco dei Nebrodi a Giuseppe Antoci, il cui mandato sarebbe scaduto il prossimo ottobre. 
Ora sono molti a festeggiare fuori e
dentro le carcer
i. La criminalita’
organizzata, intere famiglie che mi
hanno in odio, brindano e oggi io,
insieme alla mia famiglia, sono
ancora piu’ sovraesposto. Dalla politica,
da un pezzo importante dello Stato
che e’ la Regione siciliana, arriva un
segnale ben preciso e devastante. Io
sono ancora piu’ in pericolo ogni
volta che esco dalla mia casa blindata.
Per me e la mia famiglia e’ un momento
difficile, ma continuo il mio impegno
nelle scuole e tra la gente per la
legalita’. Perche’ certo non svolgevo
il mio incarico per i 700 euro mensili di
indennita’
“. Si domanda Antoci: “Quale
interesse ha ispirato un accordo politico
cosi’ dirompente per certi ambienti?
Che fretta c’era? Perche’ non aspettare
sei mesi? Questo e’ un segnale inequivocabile
da parte della Regione e bisognava
evidentemente darlo il piu’ presto
possibile. Io oggi brindo per il compleanno
di una delle mie tre figlie. Gli altri
stanno brindando per ben altro…

Antoci, che il 18 maggio 2016 subì un attentato, ringrazia chi gli è stato vicino in questi anni e, ironicamente ringrazia anche il presidente della Regione siciliana: "Attraverso la mia rimozione e il relativo commissariamento del Parco, mi ha fatto comprendere, in maniera inequivocabile, da quale parte sta. 
Nonostante tutto indietro non si torna, la strada è ormai tracciata".


    Rispetto all'iniziativa del Presidente della Regione, 21 sindaci chiedono a Musumeci di ripensarci, mentre il senatore del Pd Beppe Lumia e il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano parlano di "regalo fatto alla mafia".



    Antoci è stato l'autore del Protocollo di legalità per la gestione del Parco, documento inserito lo scorso settembre nel nuovo Codice antimafia. 

Il testo integrale della 
lettera aperta firmata da 21 sindaci 
al presidente Musumeci, 

Preg.mo Presidente Musumeci, 
apprendiamo con grande dispiacere la revoca improvvisa ed inaspettata del dott. Antoci da Presidente del Parco dei Nebrodi prima dello scadere del mandato di fine ottobre prossimo venturo. Tale provvedimento desta seria preoccupazione per noi Sindaci dei Comuni dei Nebrodi che dopo anni di commissariamenti abbiamo finalmente visto ripartire l’Ente che è diventato volano di sviluppo e attrattiva turistica. 
I risultati ottenuti in questi anni hanno consegnato alla comunità nazionale e internazionale un esempio concreto di come si possa fare buona amministrazione e nel contempo rappresentare per cittadini e amministratori un punto di riferimento. Incrementi turistici mai verificatesi come negli ultimi anni, aziende che attraverso marchi di tutela hanno avuto nuove occasioni per crescere e svilupparsi e non ultimo il riconoscimento del Premio Continentale per l’Ambiente assegnato all’unanimità da ben 400 stati membri e mai ricevuto da un italiano e da un’area protetta italiana. 
Citare le battaglie sulla legalità che noi tutti, insieme al Presidente Antoci, abbiamo portato avanti in questi anni sarebbe semplice e tale azione sinergica tra gli Enti locali e il Parco dei Nebrodi costituisce un valore aggiunto e un modus operandi che non ha precedenti nella storia del paese. L’intercettazione dei fondi europei volti a finanziare la malavita organizzata costituisce un’azione seria ed efficace che ha destabilizzato e sgominato la mafia. Il protocollo di legalità, ormai legge dello Stato, porta il nome del Presidente Antoci e lo ha esposto a tal punto da diventare vittima di un agguato mafioso a riprova del duro colpo che è stato inflitto alle organizzazioni criminali che ruotavano intorno al Parco dei Nebrodi e non solo. Ciò ha comportato anche per noi un modello di riferimento guardando con la lente di ingrandimento la semplificazione amministrativa ove in essa si possono annidare punti deboli e in cui la mafia spesso si insinua per trovare risorse “apparentemente lecite” per finanziare se stessa. 
Il dott. Antoci è il pioniere di questa nostra azione condivisa e costituisce per tutti noi un modello di riferimento ed un orgoglio per tutta la Sicilia e per questo lo vogliamo ringraziare e salutare con affetto e gratitudine. Speravamo che di tutto ciò Lei ne tenesse conto. Qui la politica non c’entra qui da salvaguardare c’è la Sicilia.

Firmato: 
Alvaro Riolo -Sindaco del Comune di Acquedolci; Nino D’Onofrio – Sindaco del Comune di Caronia; Michele Petronaci – Sindaco del Comune di Cerami; Carmelo Sottile – Sindaco del Comune di S. Agata Militello; Giuseppe Patorniti – Sindaco di Santa Domenica Vittoria; Mario Fulia – Sindaco di San Fratello; Francesco Re – Sindaco di Santo Stefano di Camastra; Fabio Venezia – Sindaco del Comune di Troina; Antonino Musca – Sindaco di Sinagra; Filippo Taranto – Sindaco di Montalbano Elicona; Salvatore Villardita – Sindaco di Reitano; Domenico Ruffino – Sindaco di Pettineo; Luigi Bonelli – Sindaco di Nicosia; Salvatore Castrovinci – Sindaco di Torrenova; Maurizio Zingales – Sindaco di Mirto; Giuseppe Franco – Sindaco di Castel di Lucio; Vincenzo Lionetto – Sindaco di Castell’Umberto; Antonino Cantali – Sindaco di Maniace; Giacomo Porrazzo – Sindaco di Capizzi; Carmelo Rizzo Nervo – Sindaco di Tortorici; Salvatore Calì – Sindaco di Cesarò; Ettore Dottore – Sindaco di Alcara Li Fusi”

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