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martedì 6 febbraio 2018

Hanno detto ... ...

Strana gente i razzisti di casa nostra !!!
Non vogliono immigrati, però non si accorgono che l'Itaia 
esporta emigrati.
L'Italia in Occidente esporta
più italiani in carne e ossa che merci.
MATTIA FELTRI, giornalista
Nessuno è andato a trovare i feriti, né da destra né da sinistra, a dimostrazione che dei feriti non gli importa nulla, importa di raccattare il raccattabile a un mese dalle elezioni. Ci si vorrebbe sentire liberi di ricordare che l’immigrazione è un problema enorme, globale, terribile, umanitario, e ognuno ha il diritto di pensare che vada assecondata o contrastata, ma né il lassismo romantico di sinistra, per cui di migranti ne entrino molti e poi si arrangino, né il lessico razzista di destra, per cui vanno cacciati casa per casa, né tantomeno le vicendevoli accuse di correità aiutano a fare un solo passo.  

Sono posizioni che non dicono niente del problema, ma dicono molto di chi le sostiene: sono i mandanti morali del nostro orgoglioso rincretinimento.  

MAGDA LEKIASHVILI, collaboratrice della Fondazione Pietro Nenni

Non solo il tema degli immigrati è attuale, ma nell’ordine della giornata entrano le emigrazioni, ancora in crescita. Secondo i dati ISTAT pubblicati nel novembre 2017, durante l’anno 2016 sono stati registrati 157 mila emigrati. Le principali mete di destinazione per gli emigrati di cittadinanza italiana si confermano il Regno Unito (21.6%), la Germania (16.5%), la Svizzera (9.9%) e la Francia (9.5%). Nel 2016 assumono particolare rilievo i flussi degli italiani verso il Regno Unito che, nell’arco di un solo anno, sono passati da 17 mila a 25 mila (+42%). Si tratta verosimilmente di un effetto indotto dalla prospettiva della Brexit: l’aumento degli emigrati italiani verso il Regno Unito, infatti, può dipendere dalla necessità di registrarsi all’AIRE (Anagrafe Italiani Residenti all’Estero) per poter dimostrare di essere residenti nel territorio britannico prima che vengano resi esecutivi i negoziati di uscita dall’Ue.
Quella economica è stata e rimane la causa principale dell’emigrazione, altre ragioni che hanno indotto grandi masse di persone ad abbandonare la propria casa sono state cause politiche e di seguito etniche e religiose. Guardando le statistiche, la maggior parte degli emigranti di oggi è rappresentata dai giovani. Sono una generazione che si trova a far fronte a diffuse difficoltà di inserimento nel mercato del lavoro, elemento che ha portato molti di loro all’estero. Alcuni di loro cercano una istruzione migliore, per cui si spostano per frequentare una scuola o università di alta qualità per poter conseguire un titolo di studio. Ma la maggior parte degli emigrati giovani già possiede una laurea. Il che vuole dire che vanno via per trovare un impiego o migliorare la propria posizione lavorativa.
Non si tratta sempre di fuga di cervelli, cosa più o meno comune a molti paesi europei. Oltre ai laureati che mirano ad avere successo non solo a livello locale ma anche nazionale, oltre ai giovani che vogliono conoscere il mondo e le nuove culture (anche se per brevi periodi), aumentano i trasferimenti di lavoratori con bassa scolarizzazione o per nulla qualificati. Si tratta di lavori che richiedono fatica e sudore, e che portano con essi il rischio di essere sfruttati da parte dei datori di lavoro.
Il problema dei tanti italiani che abbandonano l’Italia è stato segnalato anche dall’Ocse. Nell’ultimo report sui migranti, l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economici ha fatto presente che l’Italia è tornata a essere ai primi posti mondiali come paese d’origine degli immigrati. Secondo l’Ocse, la Penisola è ottava nella graduatoria mondiale dei paesi di provenienza di nuovi immigrati. Al primo posto c’è la Cina, davanti alla Siria, Romania, Polonia e India. L’Italia è subito dopo il Messico e davanti al Vietnam e all’Afghanistan, con un aumento degli emigrati dalla media di 87 mila nel decennio 2005-14 a 154 mila nel 2014 e a 171 mila nel 2015, pari al 2,5% degli afflussi nell’Ocse. In 10 anni l’Italia è “salita” di 5 posti nel ranking di quanti lasciano il proprio paese per cercare migliori fortune altrove.
ALESSIO TRAFICANTI, astrofisico
Dietro ogni ovvietà apparente ci possono essere risposte complesse. Relative. Cosa significa, per esempio, essere di origine italiana? Domanda apparentemente semplice. Provate allora a fare la stessa domanda agli stranieri. Fatela agli americani. La stragrande maggioranza di loro non saprà cosa rispondere, avendo i nonni dalle origini più disparate, dall'Europa all'Australia passando per l'Asia.
Cosa è, per voi, casa? Domanda altrettanto banale. E chiedetelo a un immigrato, cosa significa. Chiedetelo cioè a un italiano andato a vivere in Germania o in Francia, perché in Italia non trovava lavoro, cosa significa per lui casa.
Quella accaduta a Macerata, a dispetto dei giri di parole ascoltati in questi giorni, è una aggressione terroristica di stampo fascista. E no, non si combatte ignorandola, e lasciando passare episodi intollerabili nel silenzio. Né tantomeno condannandola "ma però". E tralascio di commentare chi invece la giustifica per puri fini elettorali, personaggi spregevoli la cui smania di potere li acceca da ogni responsabilità collettiva.
I fascismi si sconfiggono con la relatività. Combattendo gli assolutismi a colpi di esperienze accumulate, di immagini raccolte. Di vita vissuta fuori dalla protezione delle nostre quattro mura.
La scienza ci insegna che quella faccia della luna è sempre la stessa non perché è ferma, ma perché ruota su se stessa con la stessa regolarità con cui ruota intorno alla Terra. E quelle galassie che vediamo vive e brillanti con i nostri telescopi sono in realtà immagini di miliardi di anni fa, e oggi sono probabilmente già consumate.
La scienza ci insegna la relatività del nostro mondo, e ci mostra la sua bellezza ogni volta che smonta un pezzo delle nostre piccole certezze, rendendoci più insicuri. Ma più curiosi, e questa è la nostra forza.
Ogni volta che sentite qualcuno acclamare un pensiero contro la scienza, dai no-vax ai terrapiattisti, o un razzista che crede che gli italiani a casa loro vengono prima, state ascoltando un fascista, che alimenta fascismi. Convinto di un assolutismo che non esiste, e da cui ha paura a uscire. E arriverà anche a condannarvi al rogo, se serve a proteggersi. Ma non per questo avrà ragione.
Qualunquisti di ogni specie e colore, pseudo-razzisti, neo-xeonofobi: un film, un viaggio, un buon libro vi sconfiggerà.

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