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venerdì 2 febbraio 2018

Hanno detto ... ...

ALFIERO GRANDI, vicepresidente del Comitato per la democrazia costituente, l’associazione che ha presentato in Cassazione l’istanza per dare l’avvio alla raccolta di firme a sostegno di una legge di iniziativa popolare che riforma il meccanismo elettorale 

“Sepolcri imbiancati, sono solo sepolcri imbiancati, ma in questo modo non fanno altro che darci una mano nella nostra campagna per cambiare la legge…”. 
Nei partiti si moltiplicano i pentiti che si stracciano le vesti facendo finta di accorgersi dei difetti macroscopici di questa legge elettorale solo ora… ma se l’hanno fatto apposta!
Le liste dei candidati scelti in base alla fedeltà al capo non sono un caso, derivano dal potere dato ai segretari di partito e alle consorterie, come i famosi “paracadutati” nei collegi: sono una conseguenza inevitabile della legge, perché ha reso impossibile un rapporto dei candidati e futuri eletti con il territorio.
hanno moltiplicato l’ampiezza dei collegi in modo tale da disinnescare il meccanismo di rappresentanza, nel Mattarellum erano uno ogni 100 mila abitanti, oggi sono enormi, il rapporto è in pratica uno ogni 250 mila alla Camera e il doppio per il Senato: l’elezione quindi dipende da chi ti ha messo lì, si vota la lista non la persona.
Dobbiamo aspettarci un altro Parlamento di nominati?Sarà composto sicuramente da persone che non rappresentano il territorio e non hanno autonomia dalle segreterie.

PIETRO GRASSO, presidente del Senato, leader LeU

"È sotto gli occhi di tutti che il centrosinistra non si è potuto ricomporre per volontà di Renzi".
"La composizione delle liste e le otto fiducie sulle legge elettorale sono segnali inconfutabili della volontà del Pd e di Renzi di fare altro", continua Grasso. "Prodi ritiene la finta coalizione che ha messo in piedi Renzi, che lo costringerà a votare Casini a Bologna anziché Errani, un centrosinistra unito? Noi in quel tipo di coalizione non ci possiamo stare".
ENZO BIANCHI, già priore di Bose
Chi esercita il potere politico o religioso facilmente si lascia tentare dall’autoreferenzialità, dalla sete di comando e dalla brama di profitto: cosi perde ogni contatto con la realtà, trascura il bene comune, diventa estraneo alla gente e fa crescere il rancore

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