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sabato 3 febbraio 2018

Comunità Bektashi. La guida della confraternita a Palermo

Baba Edmnd Brahimaj,
guida della comunità Bektashi,
ieri a Palermo ha incontrato
vari rappresentanti delle
comunità 
arbëreshe di Sicilia.
Fra i contessioti era presente
all'incontro il dott. Domenico Cuccia.
L'ospite albanese, sempre nella
giornata di ieri ha incontrato varie
personalità politiche regionali
e cittadine.
Nella giornata di ieri Baba Edmnd Brahimaj, guida della comunità Bektashi, una confraternita musulmana che opera in Albania, ha incontrato -a Palermo- alcuni rappresentanti delle comunità arbëreshe di Sicilia. Erano presenti numerosi arbëreshe di Sicilia, anche di Contessa Entellina, fra cui il dott. Mimmo Cuccia.

L'intento dell'illustre ospite è di creare una associazione culturale che unisca aderenti da tutte le comunità arbëreshe ed albanesi esistenti in Italia (Sicilia, Calabria, Puglia, Molise, Campania e Basilicata).

A Radio Vaticana così è stata 
tratteggiata qualche tempo fa la Comunità Bektashi:

La Comunità dei Bektashi è una confraternita musulmana di derivazione sufi, fondata nel XIII secolo in Turchia e diffusasi soprattutto in Albania. 
Come tutte le comunità religiose albanesi anche i Bektashi hanno sofferto persecuzioni sotto il regime comunista. In diverse occasioni hanno partecipato ad eventi promossi dalla Santa Sede, come alcune Giornate di Preghiera per la Pace ad Assisi e la Beatificazione di Madre Teresa di Calcutta nel 2003.  Baba Edmnd Brahimaj ha incontrato nel settembre 2014 Papa Francesco in occasione del suo viaggio in Albania.
 È una corrente del misticismo islamico, che trasmette la pace, la fraternità e la fede nel Signore. È un ponte di collegamento tra l’Occidente e l’Oriente. E la via che ha percorso e che percorre il Bektashismo è quella della pace e della fraternità, come unica via che conduce al Signore, che fa incontrare gli uomini come fratelli al cospetto di Dio. 
È incontro e accoglienza delle persone al di là di ogni appartenenza o di visione religiosa, etnica, di colore o quant’altro. 
Il Bektashismo lotta per la famiglia e la difende come fondamento della società: la famiglia, quella tra l’uomo e la donna, come punto fermo per oggi e domani. L’uomo e la donna sono alla pari, godono della stessa dignità e hanno la stessa valenza nel momento della preghiera nel Tempio. Sono accolti alla stessa maniera, senza discriminazioni né distinzioni. Per cui è un’unità, secondo il progetto di Dio. 
I Bektashi non coprono le donne con il burka o con altri tipi di copertura, perché secondo loro l’uomo è l’immagine di Dio e la dignità dell’uomo non deve essere coperta, bensì manifesta, quindi pubblica: l’immagine di Dio non deve essere coperta. Poi sono anche contro ogni forma di violenza e terrorismo di qualsiasi matrice. Sostengono e seguono il Santo Padre, Papa Francesco: una guida che porta la bandiera della pace, della convivenza pacifica tra le religioni, tra i popoli e le nazioni. Sostengono fortemente questo suo percorso e il cammino intrapreso nel nome di Dio e della fraternità tra i popoli. 
E siamo (dice a Radio Vaticano, Baba Edmnd Brahimaj) altrettanto fieri e orgogliosi di avere anche Madre Teresa come un esempio concreto di come si possa incarnare e vivere l’amore di Dio nei gesti concreti verso il prossimo. 

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