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venerdì 8 dicembre 2017

Hanno detto ... ...

GIULIANO PISAPIA, già sindaco di Milano e federatore (rinunciatario) di una Sinistra Unita

"Personalmente ho apprezzato l'impegno di Piero Fassino e di altri esponenti del Pd: aperture ci sono state sulla legge di stabilità, come la progressiva eliminazione dei superticket sanitari e l'estensione della cassa integrazione per le aziende in crisi, ma su temi fondamentali quali il precariato, la tutela del lavoro, la cittadinanza, il perimetro delle alleanze, non c'è stata alcuna certezza". 
"Per noi non era possibile avere come alleati chi contrastava l'approvazione di leggi di civiltà come biotestamento e ius soli e ha una visione diametralmente diversa dai valori della sinistra. In molti, dei nostri è aumentata la sfiducia nella possibilità di un accordo. Ho preso atto di questa divisione e ne ho tratto le conseguenze".
"Posso dire che se da un lato il Pd ha dato prova di voler ascoltare la nostra voce, dall'altro non vi è mai stata una seppur timida autocritica sulle politiche degli ultimi anni. Campo Progressista chiedeva discontinuità, non abiure".
"Mdp? Mi sono fidato troppo di chi diceva di condividere il mio progetto, ma aveva obiettivi diversi". 
Alla domanda se gli elettori di centrosinistra devono rassegnarsi ad assistere alla contesa tra Berlusconi e Grillo, Pisapia replica: "I sondaggi segnano questa tendenza. E purtroppo in Sicilia è andata proprio così. Temo che la lezione non sia servita".

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