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giovedì 27 luglio 2017

Vitalizzi dei politici. I tagli sono frutto di convinzione o manifestazione elettoralistica ?

Il metodo contributivo, quello corrente sulle pensioni dei comuni cittadini italiani,  è stato votato dalla Camera dei Deputati  per essere applicato sui vitalizi degli ex parlamentari. 
Hanno votato a favore 348 deputati, 17 contrari, 28 astenuti.

Se questa scelta corrisponde o meno alla reale volontà dei Partiti politici si potrà constatarlo in Settembre quando il disegno di legge arriverà in Senato. Lì sarà possibile constatare quanto in questa scelta c'è di tattica e quanto di strategia.

Alcuni ambienti politici manifestano pubblicamente la convinzione che se anche il Senato dovesse esprimersi in favore del taglio dei vitalizzi (in una misura quantificata attorno al 40%) sarà la Corte Costituzionale a tirare fuori l'argomentazione dei "diritti acquisiti". Argomentazione -che tutti lo ricordiamo- non è valsa per i comuni cittadini con i tagli della "Fornero". 

I nostri deputati alla Fornero non intendono comunque adeguarsi sulle tante sfaccettature che quella disciplina contempla. Il comune "italiano" per poter ottenere una pensione deve versare contributi per almeno venti anni; i nostri "onorevoli" dopo quattro anni e mezzo hanno diritto al loro "dolce" vitalizio. 
Il prossimo settembre i deputati in carica, quelli che siedono per la prima volta in Parlamento, conseguiranno il diritto al loro agognato vitalizio, agognato anche con la messa in scena di ieri a Montecitorio della sforbiciata. 

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