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domenica 30 luglio 2017

I partiti perdono iscritti, ma sopravvivono con sostanziosi contributi dei loro parlamentari. ll lavoro dei parlamentari è così pesante da meritare compensi ricchi e ricchissimi ?

Leggere che un parlamentare versi al propri partito mensilmente €. 2.700,oo, per il sentimento e l'esperienza di chi scrive, è una notizia che lascia l'amaro in bocca.
Per il senatore, uno dei più seri e apprezzati in un contesto di politicanti inadeguati al compito di rappresentanti del popolo, la decisione di riportare in dettaglio quanto egli contribuisca alla sopravvivenza del suo partito, è stato segno di trasparenza ed onestà. Iniziativa apprezzabile e ammirevole.

In chi scrive queste righe ha però alimentato i segni e gli indici di quel disgusto che di giorno in giorno si estende in vasti strati di cittadini nei confronti della Politica e dei politicanti.
La notizia
Il senatore del pd Pietro Ichino, studioso dell'economia del lavoro e persona seria ed onesta, ha fatto sapere che egli contribuisce mediante un ordine di bonifico permanente mensile al Pd nella misura di € (1.500 + 1.200) = €. 2.700 mensili.

Se la divulgazione della circostanza va a merito del senatore, diverso è il giudizio che l'opinione pubblica possiede del sistema complessivo su cui si regge la nostra vita pubblica.

Poche sono le persone che mensilmente, lavorando duramente, portano a casa retribuzioni superiori a €. 1.500,oo. 
Nel Meridione il 57% dei giovani non trova lavoro.
Qualunque cittadino che apprende che un senatore, mensilmente, di suo, versa al proprio partito €. 2.700,oo cosa è indotto a pensare di questo regime politico ?

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