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mercoledì 29 marzo 2017

Contessa Entellina. La "Bellezza" potrebbe salvare ... il mondo, e con esso ... pure ...

Ascoltare papàs Kola durante le omelie è coinvolgente. Indica, addita il da perseguire; il da perseguire che sta lì, basta guardare, vedere e scoprire.

Nella vita di una comunità in piena difficoltà come è quella di Contessa, con i giovani che emigrano, con le strade e le piazze vuote, con la comunità piuttosto frantumata nella sua stessa identità e dove è pure sparita la "Politica" e con essa la società civile, quella di papàs Kola diventa una delle poche voci che provano a spezzare il declino, molto inclinato sia sul piano socio-economico che su quello visivo-culturale. 
Quartiere post-terremoto
di Contessa Entellina
Egli -nelle omelie-, attirando l'attenzione e lo stupore (meraviglia) dei fedeli parla della Sapienza, della Saggezza, della Giustizia che poi riepiloga complessivamente in una sola parola, nella Bellezza. 

Il tema della bellezza, nella tradizione bizantina, in effetti conduce a valori di Sapienza/Saggezza/Giustizia/Fraternità/Amore e pure a significati iconografici capaci di incanalarla su binari ben tracciati. Lo stesso termine kalòs (bellezza), in greco -lo ha ricordato papàs Kola- ha un significato molto più specifico di quello che percepiamo nella traduzione italiana.



Papàs Kola nella Bellezza, quella che supera (e risolve) i problemi, le difficoltà e gli affanni entro cui tutti incappiamo ogni giorno, fa la sintesi della vita da perseguire
Non si tratta  di una decorazione alla fede, di per se completa, ma di quella trasformazione che avviene nell'uomo quando assapora l'esperienza di Dio. 
Sarebbe l'anticipazione del definitivo, dell'eterno successo.

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