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martedì 8 novembre 2016

Economia. Nel mondo globalizzato ... la democrazia

Il Petrolio e la sua influenza sul benessere

Il primo impianto dell'industria petrolifera sorse nel 1853 in una regione dell'Impero Austro-Ungarico, la Galizia, oggi territorio ai confini fra Ucraina e Polonia. 

La catena di produzione e commercializzazione del petrolio, in economia, è definita a catena lunga, rispetto al carbone fossile che presenta invece una catena corta (estrazione dalla miniera, purificazione e vendita). 
Per il petrolio greggio il processo lavorativo prevede anzitutto l'esplorazione,  la perforazione, il trattamento chimico, la raffinazione da cui oltre al combustibile vengono generati vari prodotti industriali quali le materie plastiche ed i polimeri.
Per il trasporto e lo stoccaggio delle risorse servono poi ulteriori investimenti notevoli.

Fino all'inizio del Novecento le Compagnie che trattavano il petrolio erano indipendenti, non avevano legami con i rispettivi governi.
Nei primi decenni del Novecento iniziò una feroce competizione per il controllo del petrolio. Protagoniste della competizione furono la Standard Oil Company (usa) e le grandi famiglie europee che avevano il controllo del petrolio russo (i fratelli Nobel, i Rothshild di Parigi) e la Royal Dutch Shell (Olanda). Tutti questi attori puntarono sulla integrazione verticale dell'intero processo lavorativo e di commercializzazione, al fine di presentarsi come azienda leader pur senza controllare direttamente tutte le fasi.
Nel processo produttivo del petroli entrarono pure i Rockfeller.   

Dopo la prima guerra mondiale le Compagnie cominciano a presentarsi sulla scena mondiale avendo come co-protagonisti i governi dei rispettivi paesi.
Da un lato i sovietici interessati al loro mercato interno e dall'altro gli statunitensi, interessati solo prioritariamente al loro mercato interno, e gli inglesi divenuti i veri attori della Royal Dutch Shell.

Nel 1920 Francia e Gran Bretagna danno vita alla Total per intervenire nei territori arabi già sotto il dominio ottomano, ma sono costrette a dividere quei pozzi con gli americani della Standard Oil, della Gulf, Texaco, Mobil, Chevron. 
Negli ex domini ottomani arrivano pure l'Anglo-Iraniana Oil Company (oggi BP) e la Royal Dutch Shell. Sono le sette sorelle, un cartello che dominerà la spartizione delle concessioni e della produzione.

Avremo modo di capire in che modo le Sette sorelle abbiano influito sul benessere dei popoli. 

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