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lunedì 4 luglio 2016

L'incolmabile divario di civiltà. Se non andiamo alle origini del divario sarà stupido il nostro volerci chiudere nella fortezza dell'Occidente e magari ... continuare a sfruttarli

Quello con le popolazioni islamiche non è un confronto di religione. 
La religione, il Dio monoteista che per ebrei-cristiani ed islamici è lo stesso non ha nulla a che fare con il fanatismo ed il fondamentalismo dei folli che ammazzano esseri umani.

Se di confronto si deve parlare esso va fatto fra due civiltà.
La civiltà occidentale che ha fatto propri, dopo l'illuminismo, i “diritti dell’uomo” e la civiltà “altra” dei fondamentalisti che ignora ad oggi il valore dell’essere umano, il valore non solo di chi la pensa come loro, ma anche di chi la pensa molto diversamente da loro.

Quanto racconta Atta Wehabrebi, trafficante di migranti ora divenuto collaboratore di giustizia, è espressivo del ritardo di civiltà, nient’altro. Ed il ritardo di civiltà non ha nulla a che fare con la religione: "Queste persone che non possono pagare le traversate in mare vengono consegnate a degli egiziani che li uccidono per prelevarne gli organi e rivenderli al Cairo per una somma di circa 15.000 dollari. 
In particolare questi egiziani vengono attrezzati per espiantare l’organo e trasportarlo in borse termiche”.
                               Preoccupa -ancora- e deve far riflettere

Lascia a pensare il silenzio dei leaders islamici, dei capi di governo e di stato (dal Marocco all'Indonesia), sulla strage di Dacca. 
Il nostro mondo, quello occidentale, si attenderebbe una condanna irrevocabile dei tagliagole e dei fondamentalisti. Invece nulla.
Tutto questo non ha nulla a che fare con la religione,  con le religioni.
Il vero confronto è fra due civiltà. Quella cristiana-laicizzata e secolarizzata dell’occidente e quella islamica-fondamentalista ancora imbrigliata all’epoca, che da noi esistette, delle crociate. 
Pure allora -nel periodo delle crociate- i “cristiani” erano tagliagole e ogni volte che compivano stragi di non cristiani gridavano "Dio lo vuole"
L'Occidente, Giovanni Paolo II, di quel modo di essere "uomini" e di essere "cristiani" si sono ravveduti, non perchè i testi religiosi sono cambiati, ma perchè la civiltà, il modo di vedere e leggere il mondo -da noi- è cambiato. 
I testi religiosi, da noi, sono rimasti quelli di quando pure noi eravamo tagliagole, non solo contro gli islamici ma contro i cristiani, i più cristiani di noi (cfr. guerre di religione fra cristiani, assalto alla città di Costantinopoli etc. etc.)

Ecco perché le religioni non hanno nulla a che fare con i fatti di Dacca. Quelli non sono modi di essere e di volere religiosi. 
Bisogna che noi aiutiamo gli sfruttati (da noi) del mondo a superare il divario di civiltà.

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