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venerdì 29 luglio 2016

Francesco Di Martino. Il Contessioto illustre, figlio di questa terra e padre della ricostruzione post-terremoto

Era il due agosto del 2000 quando si è spento Francesco Di Martino, personaggio molto noto al livello regionale soprattutto per la sua lunga militanza politica, ma anche per il carisma e i molteplici interessi che lo caratterizzavano; e con lui andò via un pezzo di storia di Contessa Entellina, ma non soltanto di Contessa Entellina.

Aveva compiuto 63 anni. Era nato a Contessa nel dicembre del 1936, il padre era un piccolo commerciante di tessuti con un esercizio in via Scanderbergh –nei pressi della piazza- e pure la madre gestiva un esercizio commerciale alimentare nello spiazzo Greco.
Francesco Di Martino svolse gli studi medi, superiori ed universitari a Palermo, viaggiando per alcuni anni da Marineo dove era  ospitato dai parenti paterni. 
Giovanissimo studente cominciò ad abitare “in stanza in famiglia” in un appartamento di via Alessandro Paternostro, a Palermo (ove si ritrovò come compagni di stanza Filippo Fiorino, Peppino Albanese ed altri ancora, tutte figure che diventeranno futuri dirigenti regionali del Psi). Cominciò inizialmente a frequentare le sezione di zona del Partito Socialista e poi la Federazione Provinciale di quel partito. Ad avvicinarlo alla struttura organizzativa socialista e al sindacato Cgil, di cui diventerà -ancora studente universitario- dirigente della Federbraccianti, è il tradizionale orientamento politico della famiglia materna (socialista sin dagli avi dei tempi dei Fasci Siciliani) che l’entusiasmo dei compagni di stanza della pensione di via Alessandro Paternstro, tutti pure essi orientati, in quell’inizio degli anni cinquanta verso le organizzazioni ed il movimento socialista.
Da dirigente della Federbracciante, ancora studente, ha modo di conoscere e frequentare operai, contadini, zolfatari e di condividerne malesseri e rivendicazioni, e questa sua attenzione è ripagata con la stima e il rispetto che sempre lo accompagnerà di quei lavoratori.

Ai primi degli anni sessanta diventa segretario regionale dei Giovani Socialisti. Con le elezioni amministrative del 1964 viene pure eletto sindaco di Contessa Entellina; ormai è riconosciuto esponente impegnato del partito e con i suoi ex compagni della pensione di Via Alessandro Paternostro costituisce un punto di riferimento per i militanti socialisti dell’intera provincia di Palermo.
Con Fiorino, Albanese e gli altri partecipa intensamente alle vicissitudini delle correnti interne al partito, prima aderendo alla corrente di sinistra (i lombardiani) e poi all’ala governativa (nenniani e poi demartiniani).

Avendo conseguito la laurea in economia e commercio a Palermo viene investito dell’incarico di co-segretario della Lega dei Comuni Siciliani, con la competenza in materia di finanza locale, incarico che manterrà fino all’inizio degli anni novanta quando diventerà deputato all’Ars.

Dal matrimonio con Tommasina Guarino sono nati i figli Rosa Maria e Libero. Alla professione libera Francesco Di Martino non ha mai pensato. E’ stato dirigente all’Assessorato Lavoro della Regione e non ha mai trascurato, fino alla fine, l'impegno in politica. 
Nel mondo della politica ha ricoperto vari incarichi: da segretario di sezione a segretario regionale della Fgsi, e quindi membro del direttivo federale e della segretaria socialista provinciale e regionale.
Dopo l’esperienza del Psi craxiano a cui è seguita, in Sicilia e non solo qui,  la diaspora della dirigenza socialista,  Di Martino è fra i pochi dirigenti che resta nel Partito e ne assume la rappresentanza politica e giuridica come Segretario Regionale e pure come  componente della Direzione Nazionale; resta simblico riferimento del Partito Socialista all’Ars, dove -fra l'altro- ricopre la presidenza della Commissione Finanza e Bilancio.

Ma sono stati anche altri i fronti ai quali Francesco Di Martino ha egualmente dedicato passione e attenzione, come quello di guidare vari Enti ed Aziende pubbliche. Non trascurabile è stato il suo impegno trentennale nel Consiglio Comunale di Contessa Entellina, di cui è stato sindaco per diciotto anni; e molti di essi contestuali e successivi al sisma del gennaio 1968. Non per nulla il suo nome è legato al processo di Ricostruzione di cui diede le basi e l’assetto su cui altri poterono successivamente procedere. 
Non ci soffermiamo ad elencare le voci su cui Contessa è debitrice a Di Martino.  Tutto per Contessa egli fu disposto a fare, anche quando non fu più sindaco. Da Presidente della Commissione Finanze due propositi si era imposto in favore del suo paese: la rete del gas e l’intervento su Santa Maria. Il primo fu portato avanti e realizzato, per il secondo preparò il disegno di legge che fu presentato, dopo averlo concordato con vari livelli di responsabilità, pochissimi mesi prima che ci lasciasse. Venuto a mancare lui, il disegno di legge non venne mai più discusso.
Un personaggio siffatto è entrato a pieno titolo, dunque, nella storia del nostro paese e dell’intera Sicilia; nelle Madonie, nel Partinicese il ricordo di Di Martino è tutt’ora vivo come lo è nel Corleonese.

Molte sono le iniziative legislative da lui portate avanti e votate favorevolmente da deputati di altri partiti, iniziative che sarebbe bene trascrivere su un documento a testimonianza del suo impegno d’Aula. 
Contiamo che prima o dopo ogni cosa possa essere messa nero su bianco a  futura testimonianza.

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