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martedì 5 luglio 2016

Castello Calatamauro. Traeva la sua maggiore difesa dal sito inaccessibile.

Foto da cellulare dalla
piana di Scirotta
Tanti sono stati gli studiosi e gli appassionati di storia che hanno provato a fissare una data ( o quanto meno un periodo) relativa alla fondazione del "Castello". 
Da parte contessiota tutti coloro che si sono cimentati nella ricerca hanno provato ad individuare il periodo di realizzazione del "Castello" nel periodo bizantino, quello anteriore all'arrivo degli arabi in Sicilia. Non sappiamo se l'abbiano fatto con serio scrupolo scientifico o per affetto, da arbëresh, nei confronti degli antenati dell'Impero Romano d'Oriente che erano stati ed avevano vissuto sul territorio ad essi, adesso, assegnato dalla sorte.

E' certo che i bizantini in Sicilia avevano da tempo iniziato a costruire fortezze e castelli per meglio resistere alle possibili e -da tempo- ipotizzate invasioni mussulmane. E' con loro che in Sicilia iniziarono a sorgere i Castelli veri e propri, al posto dei "castrum" romani precedenti che, pur posti in luoghi riparati per la protezione dei militi, non venivano mai situati in posizione da essere definiti castellum.

Sicuramente è col periodo Normanno, nel secolo XI e fino al XV, che il Castello di Calatamauro ha partecipato alle vicende della Storia di Sicilia. In quel periodo di vita feudale esso fu dimora fortificata con specifici caratteri originali adatti a difendere il territorio di quasi tutta la Sicilia Occidentale.

Chi decise di realizzare il Castello lì, che siano stati i bizantini o i mussulmani o i normanni, lo fece perchè la rupe si eleva alta e scoscesa nel territorio circostante.
Come tutti i castelli feudali esso ebbe una via di accesso ben difesa, un torrione con pareti più che robuste ed una uscita posteriore protetta; ebbe verosimilmente -come quasi tutti i castelli dell'isola- dei sotterranei utili per l'eventuale fuga.

All'interno del perimetro ben difeso stavano i locali per la gente d'armi, i mezzi di guerra, le scuderie, le dispense, i magazzini, i granai e le grandi cisterne.
(segue)

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