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lunedì 1 febbraio 2016

Tradizioni. "Dai maestri nell'arte bianca alla devozione religiosa" ... ... di Salvatore Verardo

Nella tradizione religiosa San Giuseppe, artigiano, falegname, è lo sposo della Vergine e padre di Gesù, anche se poche sono le notizie che si hanno sulla sua figura 'storica', che curiosamente, scompare dalla vita di Cristo adulto.

Alla figura di patrono dei falegnami e degli artigiani viene associata anche quella di protettore dei poveri e dei derelitti, perché come poveri in fuga Giuseppe e Maria videro rifiutata la richiesta di un riparo per il parto.

Così, in alcune regioni del Sud, il 19 marzo di ogni anno si usa invitare i poveri al banchetto di San Giuseppe, in questa occasione, il sacerdote benedice la tavola, ed i poveri vengono serviti dal padrone di casa.

Una tavola ricca e addobbata, il pane benedetto sugli altari e nelle chiese il pane in tante forme elaborate sono i protagonisti della tradizione siciliana, forte in tutte le province: Salemi in provincia di Trapani.
Nel nostro Comune è ancora molto vivo il culto di San Giuseppe, associato a quello del pane, che durante la festa vera e propria i fedeli offrono un sontuoso banchetto ad alcuni bambini che rappresentano la Sacra famiglia.

È una vera e propria arte culinaria diffusa nei paesi dell'entroterra siciliano, dove la devozione al padre di Gesù è particolarmente sentita; le tavolate di San Giuseppe, dette anche "Tauli 'ri' San Giuseppi", vengono preparate nelle case dei devoti e che per tutta la giornata rimangono aperte al pubblico. Questa usanza ricorda così lla Sacra Famiglia e lo spirito della carità cristiana nei confronti dei più poveri.

Le tavolate vengono apparecchiate con preziosi merletti, lenzuolini e immagini di San Giuseppe. Ciascun visitatore è libero di gustare le prelibatezze messe a disposizione dal proprietario, le tavole sono imbandite di primi piatti, come la pasta e mollica; cardi e altre verdure fritte; dolci come i cannoli, le cassate,la pignolata, le cassatelle, bocconcini e babà ripieni...e poi frutta.
Inoltre le tavolate sono arricchite con finocchi e lattughe.

Da Febbraio, ogni Mercoledì e sino al 19 marzo compreso, si è in vera produzione del pane di S.Giuseppe prodotto e ricavato dall'impasto di farina rimacinata, sale, lievito cercando di sviluppare e ottenere un impasto piuttosto duro (che consente visibilità aperta dei tagli “particolari”), spezzando la pasta in pezzature gradite avviene la formazione del tutto manuale e tagli di diverso genere, la lievitazione viene sollecitata da un spennellamento di uovo per dare più colore e visibilità e ottenere il miglio risultato del pane tipico di San Giuseppe.

Questaa produzione è supportata da diversi devoti che ogni mercoledi pongono in chiesa avanti la statua di S. Giuseppe, ceste di pane in devozione, il sacerdote benedice come di rito le ceste poste in evidenzia e dopo la celebrazione della liturgia chiamata anche “mercuria” distribuisce pezzature di pane ai devoti presenti.

Salvatore Verardo

Panificatore locale.

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