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venerdì 18 dicembre 2015

Da "LA SICILIA" probabili buone notizie per i coltivatori (vicenda Imu agricola)

La Sicilia-Catania


II Tar del Lazio ha ritenuto fondati due ricorsi provenienti dalla Sicilia contro l'imu agricola, per evidente incostituzionalità e ha trasmesso gli atti alla Consulta. 


MICHELE CUCCIONE PALERMO.
Dalla Sicilia potrebbe cadere una pesante tegola sui conti dello Stato. Fra mercoledì e ieri il Tar del Lazio ha ritenuto fondati i due ricorsi presentati dalla Confagricoltura regionale e dai Comuni di Belpasso, Regalbuto, Santa Maria di Licodia, Niscemi, Modica, Sortino, Santa Venerina, Aci Sant'Antonio, Graniti, Gaggi, Pietraperzia e Catenanuova, cui si sono poi aggiunti Castroreale, Rodì Milici e Centuripe (assistiti dagli avvocati Luca Ardizzone e Andrea Scuderi) contro il pagamento dell'Imu agricola, perché ha rilevato, così come i proprietari agricoli e i Comuni siciliani, elementi di palese incostituzionalità. Il Tar ha quindi sospeso il giudizio e ha trasmesso gli atti alla Corte costituzionale.
In sintesi, se anche la Consulta dovesse confermare la fondatezza dei ricorsi, lo Stato dovrebbe restituire l'Imu agricola pagata nel 2015. Avrebbe un effetto sui conti italiani simile a quello della restituzione della mancata indicizzazione delle pensioni. Quella al Tar potrebbe però essere una vittoria più sul piano di principio che pratica. Il governo nazionale, forse presagendo l'esito giudiziario, ha già previsto nel ddl di stabilità che nel 2016 l'Imu agricola non sarà più dovuta. Non sono poi da trascurare due dettagli: il Tar del Lazio ha fissato l'esame dei ricorsi alla scadenza del saldo Imu, e ciò forse per non generare tra i contribuenti confusione che avrebbe potuto ridurre il gettito; e c'è la nomina da parte del Parlamento dei tre giudici costituzionali, una presenza più politica.
Confagricoltura Sicilia continua la battaglia: «II Tar del Lazio - spiega la nota ha ritenuto rilevante e non manifestamente infondata la questione di illegittimità costituzionale da noi sollevata avverso l'introduzione della patrimoniale applicata ai terreni agricoli. Abbiamo chiesto l'annullamento del decreto legge n. 4/2015 su "Misure urgenti in materia di esenzione Imu" e l'elenco Istat comprendente i comuni classificati montani, parzialmente montani e di pianura». «Il Tar - precisa il presidente di Confagricoltura Sicilia, Ettore Pottino - ha rilevato la possibile violazione del dettato costituzionale in base al quale "nessuna prestazione personale o patrimoniale può essere imposta se non in base alla legge", facendo riferimento "al principio classico delle democrazie liberali 'no taxation without representation' ", violato dal governo quando ha demandato "il presupposto di fatto fonte dell'esenzione tributaria... ad una classificazione del grado di montanità dei Comuni contenuta in un atto amministrativo non predisposto nell'attuazione vincolata di criteri prefissati da una norma di legge, ma frutto di discrezionalità dell'amministrazione che redige l'elenco", cioè l'Istat, che non è un organo legislativo».
































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