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venerdì 20 novembre 2015

Deputati regionali. Guadagnano poco, non riescono a pagare le cartelle esattoriali

La Repubblica-Palermo


Lo aveva annunciato e lo ha fatto. Il presidente di Riscossione Sicilia, Antonio Fiumefreddo, ha fatto inviare da tutti gli uffici territoriali dell'agenzia richieste di pignoramento a 61 tra deputati ed ex deputati dell'Assemblea regionale. All'insegna del «tutti devono pagare le pendenze con Riscossione», in questi giorni sul tavolo del segretario generale di Palazzo dei Normanni sono arrivate decine di richieste di pignoramento degli stipendi o dei vitalizi dei parlamentari "morosi". Una manovra, quella avviata da Riscossione, che riguarda al momento 61 onorevoli: «Si tratta di chi ha pendenze per multe, tasse o altro ancora e non ha risposto ai nostri solleciti o alla richiesta di rateizzazione — dice Fiumefreddo — lo stesso facciamo con tutti i contribuenti siciliani, non vedo perché non si debba fare per i politici». 
A breve scatteranno quindi i pignoramenti fino a un quinto dell'indennità parlamentare o del vitalizio nel caso degli ex deputati «Non abbiamo alcuna discrezionalità di fronte al pignoramento, in quanto noi siamo enti pagatori», dicono dagli uffici di Palazzo dei Normanni, dove non si nasconde la sorpresa perché mai fino a oggi l'Ars aveva ricevuto tante richieste di pignoramento e tutte in una volta. Alcuni tra i deputati non hanno gradito per nulla questa scelta: «Io ho alcune pendenze con Riscossione e ho avviato la rateizzazione — dice il deputato questore Paolo Ruggirello — ma ormai non mi sorprendo più di nulla, c'è un imbarbarimento della politica». 
Nei mesi scorsi da Palazzo d'Orléans era trapelato un elenco di deputati ed ex parlamentari che avevano pendenze con Riscossione. Tra i più noti c'erano l'ex governatore Salvatore Cuffaro e Pippo Nicotra: «Non ho ricevuto nulla — dice quest'ultimo — e in ogni caso sto già pagando a rate il mio debito. Certo, mi avrebbero dovuto avvisare in caso di pignoramento dello stipendio». Ancora però molti deputati non sanno che subiranno il pignoramento. I provvedimenti sono stati notificati in questi giorni: «Le richieste di pignoramento vanno da poche centinaia di euro a cifre che superano i 150 mila euro», dicono da Palazzo dei Normanni.

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