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domenica 15 novembre 2015

Agricoltura. Intervista sul GdS al nuovo assessore

GIORNALE DI SICILIA



FONDI UE PER I  CAMPI 
«RIDURRE GLI SPAZI DI INTERMEDIAZIONE TRA UFFICI E IMPRESE» 

Antonello Cracolici siede da pochi giorni alla guida dell'assessorato regionale all'Agricoltura e deve subito, da un lato, fare i conti con le emergenze, dall'altro guardare al futuro del comparto a cui, nei prossimi anni, affluiranno oltre due miliardi di euro grazie al nuovo ciclo di programmazione europea,
 · · Quali sono le priorità del settore agricolo oggi?
«Bisogna innanzitutto mettere in attività il nuovo Psr (Piano disviluppo rurale, ndr). Il piano nei primi giorni di dicembre sarà definitivamente approvato dalla Commissione europea.  Subito dopo dovremo attivare le procedure per utilizzare le risorse e metterle a disposizione degli operatori: si tratta di oltre 2 miliardi e 200 milioni».
··· Su quali linee vi muovete?
«Il Psr prevede il sostegno alle imprese agricole sul fronte dell'innovazione e del rafforzamento del sistema imprenditoriale, il sostegno all'infrastrutturazione a servizio delle imprese (come ad esempio la banda larga), contributi prevalentemente ai giovani imprenditori (finalizzati al ricambio generazionale), sostegno alla filiera. L'obiettivo è concentrare ogni azione per sostenere la filiera, dalla produzione alla commercializzazione. Dobbiamo investire sulla qualità, siamo la regione con la più alta estensione di biologico. Il programma siciliano è, economicamente, il più importante in Italia, e tra i più importanti in Europa. Dobbiamo riuscire a valorizzare i nostri prodotti, renderli competitivi sui mercati. Ma la vera "medicina" che serve alla Sicilia è la fiducia, investire sull'autostima perché nessuno fuori da qui risolverà i nostri problemi. Dobbiamo smetterla di piangerci addosso».
··· I bandi del Psr potranno essere sbloccati subito?
«Alcuni bandi sono stati avviati nei mesi scorsi, ad esempio quello sul biologico e quello sulla indennità compensativa (tutte forme di sostegno diretto agli agricoltori). Ma io voglio lavorare perché si superi la filosofia del bando, nei prossimi giorni andrò a Bruxelles per verificare se ci sono le condizioni per avviare altre procedure. I bandi spesso finiscono per finanziare oggi attività che si faranno fra due anni, quando le condizioni aziendali e di mercato sono cambiate. Penso quindi a un sistema a sportello dinamico, un meccanismo grazie al quale sia possibile ogni 3 o 4 mesi aprire delle finestre. È importante anche lavorare per eliminare gli spazi di intermediazione fra pubblica amministrazione e cittadino dove troppo spesso di annidano mafia e corruzione. E poi credo che dobbiamo intervenire sulla "animazione territoriale": dobbiamo passare da un'idea di Psr come "bancomat" a un Psr come strumento di sviluppo innovativo, utilizzare i Gai e i Consorzi per sviluppare la condivisione delle metodologie e il legame fra territorio e prodotto. La Sicilia ha una ricchezza, ed è la sua biodiversità. L'agricoltura è il nostro petrolio ma è come se non avessimo mai creato le raffinerie. E allora dobbiamo fare della Sicilia la terra del gusto e del sapore, fare della Sicilia la vera Expo. Ecco, a questo proposito ho un progetto, "Sweet Island": trasformare la Sicilia da terra "dura" in terra " dolce" attraverso i prodotti di pasticceria, partendo dai suoi ingredienti principali: dalla mandorla alla ricotta, dal pistacchio alla nocciola...».
··· Questa terra però fa i conti spesso anche con i danni provocati dal maltempo...
«Ci sono episodi che si sono ripetuti negli ultimi tempi e territori particolarmente danneggiati come ad esempio Licata. La Regione ha dichiarato stato di calamità. Mercoledì incontrerò i rappresentanti istituzionali di Licata e delle zone colpite per verificare l'accertamento dei danni ma, mi dicono gli uffici, saranno rimborsabili solo i beni non assicurabili. Un problema che dovremo affrontare e che valuterò con gli uffici».
··· Possono esserci interventi di prevenzione di qualche genere? «Parlare di prevenzione in alcuni casi è impossibile, ma il mantenimento è sicuramente necessario. La manutenzione delle colline permette di mettere in sicurezza i territori e aiuta ad evitare frane, così come credo che mantenere puliti e monitorare gli alvei dei fiumi sia un'attività sulla quale investire.  Queste attività possono essere svolte dai forestali. Penso ad una riforma del comparto lungo due direttrici: da un lato la cosiddetta "prevenzione civile" (ossia tutte le attività di manutenzione) e dall'altro la messa a reddito dell'attività forestale, attraverso lo sfruttamento delle biomasse o del legno come fonte energetica. Ricchezza e sicurezza devono essere le parole chiave».
 · · Oggi però per i forestali l'emergenza è quella di completare le giornate lavorative.
«Nella prima settima di insediamento ho diviso il mio tempo occupandomi delle emergenze (come i forestali, ma anche Esa, Istituto zootecnico, Consorzi di bonifica) e cercando di programmare. Lavoriamo costantemente per trovare una soluzione, ma è sbagliato parlare di "vertici andati a vuoto": non è così e si rischia solo di aumentare la tensione e appesantire il clima attorno a questa situazione. Che i 16 milioni di euro circa approvati con la recente "manovra di bilancio" fossero sufficienti per autorizzare circa 10 giornate lavorative era noto a tutti ma la delibera approvata dal Cipe la scorsa settimana consente di guardare ai prossimi giorni con maggiore serenità. L'amministrazione regionale sta cercando una soluzione che consenta di anticipare l'applicazione del deliberato del Cipe nelle more che si concluda la procedura amministrativa a Roma».
··· Lei è chiamato a occuparsi di un altro settore delicato come quello della pesca...
«La Sicilia ha mille chilometri di costa ed è circondata da tré mari. La pesca, in particolare quella artigianale che costituisce la nostra forza imprenditoriale, va sostenuta per accrescere la capacità di competere in un settore nel quale le grandi flotte che attraversano il Mediterraneo troppe volte "la fanno da padroni". Ma la stessa Commissione europea ci indica che la pesca è solo una delle attività che il mare ci offre. Le nostre marinerie sono una ricchezza su cui investire, occorre rafforzare il sistema degli "affari marittimi": in questi anni abbiamo perso troppi posti di lavoro in questo settore». ··· E come è possibile rilanciare la zootecnia?
«Produciamo tanta qualità, ma abbiamo ancora troppi allevamenti allo stato brado. Bisogna puntare sulla qualità e anche in questo caso sulla filiera: ho appena visitato un impianto di trasformazione del suino nero dei Nebrodi che esporta in Europa prosciutto e salami, è questa la strada giusta per rafforzare il settore zootecnico».
•••A proposito di animali allo stato brado è appena stato pubblicato in Gazzetta il piano per l'abbattimento dei cinghiali al Parco delle Madonie.
«Sono piani di abbattimento controllati, svolti da personale autorizzati, non è procedura di caccia al cinghiale selvaggio. È un sistema per ridurre l'impatto della proliferazione dei capi selvatici, diminuendo il pericolo per le persone e per le coltivazioni».
··· Questa nuova giunta è quella «giusta» per arrivare a fine legislatura?
«Il nostro dovere è dare una risposta ai problemi alla Sicilia. E di fronte ai problemi, la politica ha il dovere di trovare soluzioni e "metterci la faccia". Io sono un politico del Pd, e ci ho "messo la faccia". Quanto al governo, dubito che in questa legislatura ne nasca un altro».
··· Nel Pd però si registrano tensioni per la nomina del nuovo capogruppo all'Ars, ruolo che lei si appresta a lasciare con l'ingresso in giunta.

«Un partito deve essere fatto da gente responsabile. La gente guarda a noi sapendo che è il partito che ha la responsabilità di selezionare la classe dirigente. C'è in gioco la credibilità della politica e credo che giochi e giochetti vadano messi da parte.

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