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domenica 11 ottobre 2015

L'Osservatore n. 12

L'odierna visita a Contessa del prelato
Mons. Gallaro, vescovo bizantino di Piana degli Albanesi, celebra rivolto verso il popolo.
Quattro componenti del clero bizantino, di cui un vescovo due sacerdoti ed un diacono,
hanno concelebrato con padre Giorgio
nel rito romano.

Il canonista ci spiega:

Un sacerdote bizantino senza il biritualismo non può celebrare in rito latino o altro rito.
Un sacerdote latino senza il biritualismo non può celebrare in rito bizantino o altro rito.
Il biritualismo è una concessione data dalla Congregazione per le chiese orientali ad un sacerdote, di poter celebrare in altro rito oltre al proprio.
E' un semplice documento...
Ci sono poi casi di triritualismo o anche di più...

In tutti i casi un sacerdote può concelebrare ad una Liturgia in qualsiasi rito, mantenendo però i paramenti del proprio rito. Su questa scia è l'art. 516 del diritto canonico particolare applicato a Piana.

Senonchè
L'articolo 544 degli atti sinodali di Grottaferrata recita
-§ 1: Il vescovo "è moderatore, promotore e custode di tutta la vita liturgica nell'eparchia a lui affidata" (CCEO ca. 199, par. 1). 
"A lui spetta celebrare in tutta l'eparchia le sacre funzioni che, secondo le prescrizioni dei libri liturgici, devono essere da lui celebrate solennemente" (CCEO ca. 200).
-§ 2: Nell'Eparchia di Piana degli Albanesi, nella quale sono presenti anche fedeli ascritti alla Chiesa latina, il vescovo eparchiale di rito bizantino, pastore a cui è affidata anche la diretta ed ordinaria cura pastorale dei fedeli ascritti alla Chiesa latina, celebrerà le sacre funzioni per questi fedeli osservando il proprio rito orientale, salve che vi siano diverse disposizioni impartite dalla sede Apostolica, conformemente a quanto prevede il CCEO (ca. 674, par. 2).

-§ 3Tutti i fedeli saranno istruiti al riguardo sulla corretta comprensione dell'identità rituale bizantina dell'eparchia.  
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Queste norme sono state varate col beneplacito del Vaticano.
Ed il canonista spiega che nonostante la volontà del Vescovo nulla può essere modificato se non da una norma di pari grado gerarchico. 
Ogni comportamento difforme incide su chi ne è protagonista.

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