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giovedì 8 ottobre 2015

Ignazio Marino. Il sindaco delle mangiate a sbafo

Un oste può anche ricordare male o voler proprio mal ricordare. Un oste, uno. 
Un oste ricorda con precisione che Ignazio Marino sindaco di Roma andò a cena da lui con la moglie. E pagò con la carta di credito del Comune. Ricorda anche il vino ordinato, uno Jermann da 55 euro, e il conto totale della cena: 155 euro. Non solo, ricorda anche che fu la moglie ad andare di persona a prenotare e riconosce dalle foto chi è la moglie del sindaco e chi non lo è. E’ un testimone talmente convincente della cena magagna da non convincere del tutto. 
Un oste può anche avercela con un sindaco, può anche divertirsi a inguaiarlo. 

Il Sindaco inetto,
e pure mangione.

Tempo fà si sosteneva che
quelli del PD erano eredi, niente di meno che,
del partito degli onesti.
Un altro oste, un altro ristorante, un altro ricordo. Ricordo di un’altra cena del sindaco. Con la famiglia, non con i giornalisti come c’è scritto sulla nota spese. Fanno due osti. Coincidenza? 
Può darsi in una città dove gli osti in gran quantità odiano i sindaci, gli assessori, i vigili, le regole. 
Un oste dice con la moglie, l’altro dice con la famiglia. Le note spese dicono con giornalisti, Sant’Egidio. Giornalisti non si sa quali, quindi non confermano né smentiscono. Sant’Egidio fa sapere che nessuno di loro si è mai “attovagliato” a quella cena.
Un altro oste e fanno tre e stavolta non a Roma ma su al Nord. Cena del sindaco a Torino con sacerdote come da nota spese. Il sacerdote smentisce. Tre, alla terza è difficile credere alle coincidenze. 

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