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giovedì 10 settembre 2015

Uomini, fatti, eventi. Come li ricordiamo oggi

10 Settembre

Nasce a New York il 10 settembre 1941 Stephen Jay Gould, biologo, zoologo, paleontologo e storico della scienza statunitense. Docente di zoologia e geologia all’università di Harvard, vinse l’American Book Award for Science per il testo “Intelligenza e pregiudizio“. Ottenne, inoltre, il premio della National Book’s Critic Circle Award, un’organizzazione senza scopo di lucro, che è formata da circa 700 critici letterari interessati ad onorare la qualità di scrittura, e comunicazione.

È considerato uno dei divulgatori scientifici più prolifici ed influenti della sua generazione. In questa veste scrisse oltre 300 saggi pubblicati su Natural History , raccolti in vari volumi alcuni dei quali tradotti anche in italiano, (Il pollice del panda, Risplendi grande lucciola, Bravo brontosauro, La vita meravigliosa).

Nel 1972, insieme a Niles Eldredge, sviluppò la teoria degli equilibri punteggiati in cui si sostiene che i cambiamenti evolutivi avvengono in periodi di tempo relativamente brevi (su scala geologica) sotto l’impulso di stress ambientali, separati da lunghi periodi di stabilità evolutiva delle forme di vita.
La critica di Gould al paradigma darwiniano si fondò sulla nozione di “equilibrio puntuale” e nell’importanza della contingenza storica e di altri fattori nell’evoluzione, accanto ai meccanismi di adattamento all’ambiente esterno.
Queste teorie sono poi state integrate nel Darwinismo contemporaneo, rendendo chiare proprio le lacune presenti nell’interpretazione dei dati di Darwin precedentemente fatte.
Gould, strenue oppositore del creazionismo, fece risalire i cambiamenti ad eventi inattesi e drammatici in grado di generare o di far estinguere delle specie, come ad esempio dei grandi mutamenti climatici, o la caduta di un meteorite. Questa teoria pone in luce una questione molto importante: secondo Gould infatti l’esistenza di determinate specie, piuttosto che di altre, è legata esclusivamente al caso.
Questo implica che la nostra specie, l’Homo sapiens, non è il prodotto di un’evoluzione migliorativa, ma il risultato di una serie di condizioni favorevoli che gli hanno permesso di perpetuarsi attraverso i millenni.
Con centinaia di testi e saggi cercò di rendere noti questi concetti al grande pubblico, riuscendoci grazie anche all’originalità dei suoi lavori, in cui spesso trattò di eventi quotidiani, come il baseball o musica, usandoli come punto di partenza per descrivere i misteri della vita a cui la scienza tentava di dare un’interpretazione.

Nel luglio 1982 a Gould fu diagnosticato un mesotelioma peritoneale, una forma particolarmente aggressiva di tumore all’addome. Dopo una difficoltosa convalescenza, durata due anni, Gould pubblicò un articolo intitolato “The Median Isn’t the Message” (la mediana non rappresenta il messaggio), in cui discuteva la sua reazione alla scoperta che i pazienti affetti da mesotelioma avevano una vita mediana di solo otto mesi dalla diagnosi. Nell’articolo inizia descrivendo il reale significato nascosto dietro quel numero, ed il suo sollievo nel rendersi conto che le statistiche sono solo delle utili astrazioni e non tengono conto dell’intera gamma di variazioni. La mediana è il punto di mezzo, il che significa che il 50% dei pazienti muore entro 8 mesi, ma l’altra metà vive più a lungo, potenzialmente molto più a lungo. Verificò, quindi, in quale punto di questa gamma di variazioni le sue caratteristiche personali lo ponevano. Considerando il fatto che la diagnosi fosse stata precoce e che egli fosse giovane, ottimista e con le migliori terapie a disposizione, Gould pronosticò di trovarsi nella metà favorita della statistica. Dopo un trattamento sperimentale di radioterapia, chemioterapia, e chirurgia, Gould guarì completamente, ed il suo articolo fu fonte di speranza per molti pazienti.
Gould fu anche un sostenitore dell’utilizzo terapeutico dellacannabis. Durante la sua lotta contro il cancro era solito fumare la droga illegale per alleviare il senso di nausea associato alle sue terapie. Secondo Gould il suo uso della cannabis ebbe l’effetto “più importante” nella sua guarigione. Nel 1998 testimoniò in tribunale nel caso di un canadese utilizzatore ed attivista dell’utilizzo della cannabis per scopi terapeutici.
La sua popolarità come divulgatore lo fece perfino comparire tra i personaggi dei cartoni animati della serie “The Simpsons“.

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