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martedì 25 agosto 2015

I consigli di base per chi vuole conoscere la Chiesa di Piana degli Albanesi -- n. 8

La struttura della Liturgia Bizantina, fatta propria dalla Chiesa di Piana degli Albanesi,  è sostanzialmente la medesima di tutti gli altri riti liturgici orientali e occidentali.

Il Sinodo ha assegnato al Vescovo
quando si trova in una Chiesa di rito 
romano (e non solo lì)
-vestito con gli stessi paramenti usati da tutti i vescovi occidentali ed orientali nel primo millennio dell'era cristiana- il compito di spiegare origini, struttura e ragioni della realtà bizantina in Sicilia.


Generalmente la Liturgia Bizantina è tutta cantata, le parti recitate si limitano alle preghiere sacerdotali recitate "sommessamente", al credo, al padre nostro e alla preghiera di preparazione alla comunione. 


Struttura 
Segue uno schema fisso, sebbene le letture e gli inni varino secondo il calendario liturgico.
Consiste in tre parti:

  • la liturgia della preparazione
  • la liturgia dei catecumeni, o liturgia della Parola;
  • la liturgia dei fedeli.

Il punto c) dell'art. 200 degli Atti del Sinodo II di Grottaferrata recita:
Questa tradizione, espressa in gesti cultuali, in orazioni ed in una innografia particolarmente abbondante, conserva il deposito contenuto nelle Sacre Scritture e comune a tutti i cristiani, e l'ha anche arricchito con un patrimonio proprio accumulato lungo i secoli e proveniente da più origini, specialmente antiochena, gerosolimitana, costantinopolitana e successivamente, anche da tutte le zone dell'antica parte orientale dell'impero romano.
Nell'unica Chiesa di Cristo essa rappresenta una feconda dimensione dell'intero patrimonio cristiano.

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