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domenica 2 agosto 2015

Francesco Di Martino. Quindici anni fà è andato

Domenica 2 agosto, a Contessa Entellina, suo paese natale del quale è stato sindaco per diciotto anni, torna nei tanti che lo hanno conosciuto e gli sono stati vicini il ricordo di una grande figura, protagonista per oltre quarant’anni della vita politica, amministrativa, sociale e culturale non solo della provincia di Palermo (dal Partinicese alle Madonie, al capoluogo), ma del contesto regionale e nazionale: Francesco Di Martino.
Ricordare la straordinaria opera ed attività di questo prestigioso personaggio non e' facile riportarlo in poche righe, nei diversi aspetti che lo hanno distinto: il parlamentare, il dirigente politico, l’amministratore pubblico, il sindaco, l’uomo profondamente legato alle sue origini, alle battaglie per la terra (l'eliminazione dell'enfiteusi) ma soprattutto legato alla realta' comunitarie di Contessa Entellina, della quale è stato indimenticato sindaco socialista per diciotto anni e consigliere comunale per trenta, lasciando un segno indelebile del suo operato nel processo della Ricostruzione post terremoto.

Eletto deputato regionale socialista nell'ultimo decennio del Novecento, è scomparso mentre svolgeva il mandato parlamentare da Presidente della Commissione Bilancio.
 Socialista intransigente, autonomista, riformista, combattente fino all’ultimo per una societa' migliore, magnifico esempio di onesto e trasparente uomo pubblico, è stato apprezzato ed amato dai suoi compagni di partito e colleghi parlamentari e nel contempo stimato e rispettato dagli avversari politici per la sua grande e riconosciuta competenza e per la sua assoluta correttezza.
 Con lui è scomparso un pezzo importante del socialismo siciliano ed italiano, perché Di Martino ha rappresentato la figura di maggior spicco politico della Sicilia e della Provincia di Palermo degli anni successivi alla crisi di Tangentopoli, quando l'intera compagine di vertice di quel partito si era dissolta e spetto' a lui non ammainare la bandiera, quando tanti secondo l'italico costume cambiavano casacca.

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