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giovedì 9 luglio 2015

Uomini, fatti, eventi. Come li ricordiamo oggi

9 Luglio
Anna Frank, una ragazza ebrea di Amsterdam, è costretta il 9 luglio del 1942 ad entrare in clandestinità insieme alla famiglia per sfuggire alle persecuzioni e ai campi di sterminio nazisti. 

Dovettero nascondersi con la famiglia nell’Achterhuis (retro-casa), un piccolo spazio a due piani posto sopra i locali della compagnia di Otto Frank, suo padre. 
La porta dell’Achterhuis era nascosta dietro una libreria. Vissero lì dal 9 luglio 1942 al 4 agosto 1944, durante l’occupazione nazista. Essi venivano aiutati da alcune persone tra cui Miep Gies che portavano ai clandestini cibo, notizie e oggetti nell’alloggio segreto.

Nel diario da lei tenuto, Anna racconta la vita e le vicende di tutti i giorni, scrivendo le proprie impressioni sulle persone che vivono con lei.
Nel nascondiglio trovarono rifugio 8 persone: Otto e Edith Frank (i genitori di Anna); la sorella maggiore Margot; Anna; il Signor Dussel, un dentista ebreo; Hermann e Petronella van Daan con il loro figlio Peter.
Durante quegli anni Anna scrisse un diario, descrivendo con considerevole talento le paure causate dal vivere in clandestinità, i sentimenti per Peter, i conflitti con i genitori, e la sua aspirazione di diventare scrittrice.
Dopo più di due anni, una donna con il falso nome di Lena Hartog Van Bladeren, il 4 agosto 1944 chiamò la Gestapo dicendo che al 263 di Prinsengracht erano nascosti degli ebrei.
Le due famiglie così vennero arrestate e trasferite al campo di smistamento di Westerbork nell’Olanda nord-orientale. 
Il 2 settembre Anna Frank e gli altri clandestini vennero caricati sull’ultimo treno merci in partenza per Auschwitz, dove giunsero tre giorni dopo. Nel frattempo Miep Gies trovò il diario e lo mise al sicuro.
Anna, Margot ed Edith Frank, i van Daan e Dussel non sopravvissero ai campi di concentramento tedeschi. Margot e Anna passarono un mese ad Auschwitz e vennero poi spedite a Bergen-Belsen, dove morirono di tifo esantematico nel marzo 1945,solo tre settimane prima della liberazione del campo. 
Solo il padre di Anna sopravvisse ai campi di concentramento; il 3 giugno1945 tornò ad Amsterdam dopo tre mesi di viaggio. Miep gli diede il diario e Otto, quando scoprì il destino dei clandestini, lo aggiustò per la pubblicazione con il titolo di Het Achterhuis.

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