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giovedì 11 giugno 2015

Tangentopoli. E' importante la memoria, la memoria storica, non l’imitazione

C'è un Partito, il partito di governo, o meglio entrambi i partiti di governo, che in questi giorni tremano. Sono giornate di arresti, polemiche, intercettazioni, proteste, confusione e paura. 
Il Partito più grosso, figlio di precedenti partiti che si "autodefinivano" onesti, è nella confusione perchè era convinto, dall'usciere dell'ultima federazione ai più alti dirigenti delle più grandi federazioni, che rubare attraverso un sistema di cooperative fosse lecito. Per costoro, "autodefinitisi" -negli ultimi decenni- onesti, i ladri erano quelli che non sapevano rubare e non usavano le cooperative. Hanno infatti insegnato pure al socio, il partito di governo più piccolo, di attrezzarsi con le cooperative, e questo composto da ex democristiani, finti credenti, ha creato una fitta rete di cooperative "bianche" molto più ladre di quelle dette "rosse".

Anche i partiti di opposizione, non stanno meglio. Il centro-destra di Alemanno è invischiato a più non posso con la fogna delinquenziale del Lazio.

Roma, la capitale del Paese che è stata portata ai livelli della vergogna universale, ha davanti a sé soltanto tre strade: 

-proseguire con Ignazio Marino sindaco, 
-pressarlo per ottenerne le dimissioni 
-o aspettare il commissariamento e lo scioglimento di Giunta e Consiglio comunale.

A rassegnare le dimissioni Marino, fino a questo momento, non ci pensa.
Le inchieste della procura di Roma non hanno evidenziato nessuna irregolarità nella gestione del suo mandato, dunque il primo cittadino pretende di andare avanti con il suo lavoro.
Il sindaco continua peraltro a difendere l'operato della Giunta, eppure il suo vice sindaco, Luigi Nieri (Sinistra ecologia e libertà), è finito nelle maglie delle intercettazioni allegate ai faldoni degli inquirenti che indagano su Mafia capitale. Marino assicura: «Penso che sia una persona molto perbene».

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