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venerdì 22 maggio 2015

Personaggi contessioti di ieri e di oggi, noti e meno noti (IV) ... ... di Calogero Raviotta

Nicolò Chetta, sacerdote, storico, poeta e scrittore (Parte II)

E' stato evidenziato già che l' importanza culturale di Nicolò Chetta merita, nell'ambito della presentazione dei personaggi di Contessa, non solo il privilegio del primo posto, ma anche uno spazio adeguato per far conoscere, anche se molto sinteticamente, sia le sue opere più significative  sia le varie iniziative culturali (pubblicazioni, conferenze, convegni, mostre, ecc.), dedicate all'illustre concittadino da quando sono stati trovati e resi noti alcuni suoi manoscritti.
Prima che fosse conosciuto con la pubblicazione di alcune sue opere, come evidenziato nel precedente blog  (1992, 2002, 2008), per onorare uno dei suoi figli più illustri, Contessa Entellina ha dedicato una giornata culturale a Nicolò Chetta.
La manifestazione si è svolta il 5 settembre 1982, promossa e organizzata dalla Associazione "Nicolò Chetta", col patrocinio dell'Eparchia di Piana degli Albanesi e dell'Amministrazione Comunale di Contessa Entellina.
Nicolò Chetta sacerdote è stato ricordato con la solenne Divina Liturgia, celebrata al mattino nella chiesa parrocchiale greca da  S. E. mons. Ercole Lupinacci, mentre nel pomeriggio nell'aula consiliare del palazzo comunale vari relatori hanno presentato Nicolò Chetta come studioso, scrittore e poeta.
Il dott. Calogero Raviotta ha presentato attività e finalità dell'Associazione "Nicolò Chetta", costituita  il 21 novembre 1981. Il sindaco dott. Nicolò Cuccia, ha parlato del patrimonio culturale locale, rilevando l'importanza di Contessa Entellina come isola etnica, linguistica e religiosa al centro della Sicilia occidentale.
Il prof. Ignazio Parrino, docente della Facoltà di Lettere dell'Università di Palermo ha svolto la relazione "Contributo morale del Chetta alla vita delle colonie siculo arbëreshë della Sicilia, mettendo in rilievo la figura operosa, retta e colta di Nicolò Chetta, come documentato da varie testimonianze dell'archivio del Collegio Greco-Albanese di Palermo.
Della vita e delle opere del Chetta ha parlato il prof. Giuseppe Schirò, illustre contessioto, professore emerito dell'Università "La Sapienza" di Roma, il quale ha messo particolarmente in rilievo l'importanza delle opere del Chetta da un punto di vista storico e linguistico.
Era presente, oltre a numerosi contessioti e arbëreshë dei comuni siculo-albanesi, anche l'ing. Gerardo Chetta, l'unico rappresentante della famiglia rimasto in Italia (residente a Milano), che ha rivolto commosso parole di ringraziamento per l'iniziativa, che onora oltre che la sua famiglia anche l'intera comunità contessiota.
Molto interessante infine l'intervento "Presentazione dell'autobiografia di Nicolò Chetta" della prof.ssa Maria Colletti, il cui testo viene integralmente riportato di seguito:  "Il dott. Calogero Raviotta, promotore ed animatore dell'Associazione Chetta e costante ricercatore di documentazione che riguarda la vita e le opere dell'illustre concittadino, studioso della cultura greco-albanese, avendo avuto notizia che la mia testi di laurea verteva sulla storia di Contessa Entellina e che in essa era stato riportato, tra l'altro, un estratto dell'opera del Chetta  intitolata "Fondazione degli abitanti siculo-albanesi", mi ha sollecitato a controllare se, tra le mie carte, avessi altro materiale utile a la personalità dell'illustre personaggio di Contessa Entellina. Rileggendo i miei appunti mi sono ricordata di una , di cui pure avevo fatto cenno nella mia testi di laurea. Si ratta di un manoscritto da me, a suo tempo, rinvenuto nell'archivio parrocchiale della chiesa Madre di Contessa.
Ritenendo che la sua divulgazione possa contribuire a meglio fa conoscere il Nicolò Chetta, ho volentieri aderito all'invito del dott. Raviotta di introdurre brevemente il testo del documento. Questo si compone di alcuni fogli ingialliti e reca l'intestazione . A quanto pare  del manoscritto resta solo la trascrizione che ebbi a fare su un quaderno con l'intento di postillarlo e controllarlo successivamente. Ciò in effetti feci sollecitata ed aiutata dal compianto prof. Valentini, docente di Lingua e Letteratura Albanese presso l'Università degli studi di Palermo, la cui morte mi distolse da ulteriori ricerche e studi.
La trascrizione rispetta scrupolosamente la forma linguistica, originaria ed il contenuto del testo. Da una attenta lettura si ricava l'impressione che l'anonimo amanuense, nello estrapolare dal manoscritto di Chetta la sua autobiografia, abbia in qualche modo manipolato il testo e vi abbia quanto meno inserito qualche sua considerazione e notizie varie. Il manoscritto da me rinvenuto, infatti, così si conclude: < Morì l'autore di questa autobiografia nel Seminario dei greci di Palermo tra lo spazio di due giorni non completi, di sua malattia, cioè in ore 40….>.
Si può in sostanza presumere che si tratta di una rielaborazione di una autobiografia, che concludeva l'originale opera manoscritta del Chetta intitolata . L'opinione sembra trovare sostegno nella dovizia di particolari contenuti nel documento, che bene si inseriscono nel contesto socio-culturale del tempo.
L'autobiografia comunque, a mio parere,  riveste enorme interesse, perché oltre a darci un'idea del carattere, della personalità, della vita e delle opere del Chetta, con immediatezza un certo dell'epoca e l'ostilità dell'ambiente in cui l'illustre sacerdote ebbe ad operare per una più e per un maggior approfondimento dei , che ridessero prestigio al Seminario Greco-Albanese dallo stesso diretto con grande spirito di sacrificio ed amore".

Quanti vogliono approfondire vita e opere di Nicolò Chetta, possono consultare le pubblicazioni citate nel precedente blog, cui certamente è custodita copia nella Biblioteca comunale di Contessa.
Quanti invece vogliono conoscere il testo dei vari interventi della citata giornata culturale del 5 settembre 1982, possono prenderne visione presso il Centro Culturale Parrocchiale, dove sono consultabili, tra le varie pubblicazioni dell'Associazione "N. Chetta" anche gli "Atti della giornata culturale dedicata a Nicolò Chetta il 5 settembre 1982" (monografia stampata e diffusa nel 1983 da C. Raviotta) e " Vita ed opere di Nicolò Chetta" (monografia pubblicata e diffusa nel 1983), che riporta il testo completo dell'intervento del prof. Giuseppe Schirò, che conclude la sua relazione con le seguenti parole: "Tanto avrei voluto dire alla cerimonia inaugurale, che ha dato nascimento all'Associazione culturale Nicolò Chetta", ma la preoccupazione, che sempre mi assilla, di abusare della pazienza degli uditori, mi ha fatto accorciare forme e ridurre argomenti. E' meglio così: il lettore che sia stato presente alla conferenza troverà così qualcosa di non udito e quindi di nuovo.
Ciò che conta è tenere accesa la fiaccola del culto dei Padri e per coloro che ci hanno dato testimonianza dei valori spirituali: valori che sono gli stessi che oggi illuminano le nostre coscienze e le nostre speranze, rinvigoriscono il senso interiore dell'essere Abëreshë e il dovere indeclinabile della fedeltà al sacro retaggio".

(Personaggi di Contessa IV - Nicolò Chetta parte II - continua)


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