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martedì 10 febbraio 2015

Impegnarsi ... si può -n. 1-

VOLONTARIATO
Svolgere attività no profit in Italia è facile e le forme sono le più varie; la normativa più recente ha creato un'ampia gamma di possibilità di scelta per il volontariato. 
Il volontariato è tale perché inserito in un contesto associativo; per il nostro codice civile ci sono tre forme di enti no profit: fondazioni, associazioni e comitati.

FONDAZIONILe fondazioni sorgono su iniziativa di alcuni che mettono a disposizione un capitale ingente per una determinata causa. Esse non hanno soci perché il patrimonio dei promotori (che generalmente conservano la funzione di amministratori) è separato da quello della fondazione e i creditori non possono rivalersi su di loro. 
Le finalità delle Fondazioni sono disparate: ne esistono per la commemorazione di personalità scomparse attraverso il bando di borse di studio, o per l'aiuto alla ricerca scientifica, o per l'impulso alla cultura e all'educazione.
ASSOCIAZIONI. Sono le forme più comuni di volontariato. Si tratta di gruppi di persone che si uniscono per perseguire un fine;  mettono insieme un fondo patrimoniale per poter perseguire le attività associative.
COMITATII comitati hanno natura  informale rispetto alle precedenti organizzazioni. Generalmente non necessitano di riconoscimenti formali da parte delle istituzioni pubbliche. Chi organizza un "comitato" si impegna in prima persona per coinvolgere altri cittadini in una causa specifica, come può essere l'organizzazione della festa padronale o per promuovere una finalità socio-politica di rivalutazione di un quartiere, un monumento e/o di lotta politica per un interesse collettivo.
Puntano, per dirla in breve, alla sensibilizzazione dell'opinione pubblica.

Le organizzazioni no profit possono essere, quanto alla funzione,
-associazioni di promozione sociale, 
-onlus (organizzazione non lucrativa di utilità sociale), 
-organizzazioni di volontariato, 
-ong (organizzazioni non governative) 
-o associazioni e società sportive dilettantistiche.

Fondazioni, associazioni e comitati sono accomunati dall'assenza dello scopo di lucro; nella sostanza esse non dividono ai partecipanti utili, avanzi o riserve. Gli eventuali vantaggi economici conseguiti (utili) vanno reinvestiti nelle attività. 
In partenza, per iniziare col piede giusto, occorre affidarsi a volontari che non ricevono alcun salario. In alcuni casi si può però far ricorso a personale retribuito, anche interno all'organizzazione. 

CHI SONO I BENEFICIARI ?
Le attività vengono svolte a beneficio dell'intera comunità e anche dei soci stessi. 

Le organizzazioni di volontariato sono però fuori da questo schema: i soci non possono avere alcun tipo di ritorno economico e i beneficiari delle proprie attività possono essere solo esterni. 
Simili alle organizzazioni di volontariato sono le onlus, che però hanno degli ambiti specifici di azione (disabili, anziani non autosufficienti, immigrati, tossicodipendenti, alcolisti... ma anche tutela del patrimonio culturale e la ricerca scientifica) e possono avere delle attività ad esse connesse.

COME AVVIARLE ?
L'inizio dell'attività di qualsiasi organizzazione no profit sono necessari alcuni accorgimenti. 
1) per prima cosa c'è bisogno di una prima riunione costitutiva, in cui più persone si accordano attraverso un contratto di associazione (o atto costitutivo) che può essere una scrittura privata o autenticata o un atto pubblico. 
La scelta dipende dalle finalità dei soci, che comunque non possono avere prevalentemente natura commerciali.
2) quindi, lo statuto deve essere registrato entro venti giorni. Il modo più semplice è la scrittura privata registrata: il rappresentante legale deve richiedere l'attribuzione del codice fiscale e registrare l'atto costitutivo e lo statuto, il tutto all'ufficio delle Entrate.
3) per completare la procedura:
--Le associazioni non riconosciute devono solo inviare entro 60 giorni dalla costituzione il modello Eas (coni i dati e le notizie rilevanti ai fini fiscali).
--Le associazioni di promozione sociale in più devono essere iscritte entro un anno presso il registro nazionale (entro altri 60 giorni saranno iscritte) o locale. 
Per le organizzazioni di volontariato, bisogna attendere l'esito dell'istanza di iscrizione al registro locale, ed è la regione che stabilisce i tempi di attesa. 
--Le onlus hanno tempi più stretti: la direzione regionale delle entrate dev'essere avvertita in 30 giorni, mentre 40 giorni dopo l'istanza sarà accolta o meno.

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