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venerdì 20 febbraio 2015

Corso popolare di lingua e cultura della Comunità italo-albanese di Contessa Entellina ... ... cura di Clogero Raviotta

Dispensa n.8

Gjëkojëm e shkruajëm gluhën arbëreshe e Kuntisës
Parliamo e scriviamo la lingua degli Italo- Albanesi di Contessa.

GJ     gj       si legge come gh in ghiaia                              gjak                      sangue
         
numeri:  6, gjashtë=sei;  16, gjashtëmbëdhjetë;
              600, gjashtëqind=seicento;

Frasi:      gjegjem mirë=sento bene; gjëkon mirë arbëreshin=parla bene l’albanese

Verbi:    U gjenj            io trovo                                        U zgjohem           Io mi sveglio 
              Ti gjen             tu trovi                                        Ti zgjohe              Tu ti svegli
              Aì gjen            egli  trova                                    Ai  zgjohet           Egli si sveglia
              Na gjemi         Noi troviamo                               Na zgjohemi        Noi ci svegliamo
              ju gjeni            voi trovate                                   Ju zgjoheni           Voi vi svegliate
              Atà ghejën      Essi trovano                                Atà zgjohen         Essi si svegliano


Una poesia arbëreshe

Tata e arra                                                                  Mio padre ed il noce

Varrenj vendin,                                                            Guardò colà
Ku arra e madhe                                                           Dove il grande noce
Bëjë shumë hjé,                                                            Spargeva tanta ombra,
Ku rrijta ulur aqë herë                                                  Dove rimasi seduto più volte
Me tatën e me miqët,                                                   Con mio padre e gli amici
Kur bëjë shumë vapë;                                                   Quando c’era tanto caldo;
Ku aqë viet prapa                                                         Dove tanti anni addietro
Tata kopil arrën mbolli,                                                Mio padre giovane piantò il noce,
Ndan te gardhi e te kroi.                                              Vicino alla sorgente ed alla siepe.
Nanì arra ishtë te dheu,                                                Ora il noce giace a terra
Prerë copa, copa.                                                          Tagliato a pezzi.
U tha te viti                                                                  E’ morto nell’anno in cui
Çë tata na lëri.                                                              Mio padre é andato via per sempre.

(Calogero Raviotta  - Contessa Entellina, 1976)

Un personaggio di Contessa Entellina

Nicolò Genovese - Parroco, scrittore e poeta

Nato a Contessa il 14 maggio 1856, il canonico Nicolò Genovese seguì gli studi nel seminario arcivescovile di Monreale, dove si distinse per impegno e intelligenza.
Ordinato sacerdote nel 1879, svolse il suo ministero nella chiesa latina di Contessa Entellina, dove fu nominato parroco nel 1895.
Si dedicò all’insegnamento privato e partecipò alla vita sociale del paese natio come consigliere e assessore comunale.
A 18 anni cominciò a collaborare con giornali e periodici letterari pubblicando suoi elaborati in versi ed in prosa, suscitando ammirazione e interesse da parte di molti scrittori e letterati contemporanei, con i quali tenne una continua corrispondenza epistolare, che documenta la stima e la notorietà, conquistata nel mondo letterario.
Le ammirevoli doti di scrittore e poeta del Genovese sono state rese note anche da articoli sulle sue opere, apparsi su vari periodici letterari, o con testi di presentazione delle sue opere.
La sua vita e le sue opere sono state ricordate nel corso di una giornata culturale, organizzata a Contessa  il sei settembre 1984 dall’Associazione culturale “N. Chetta”.
Nicolò Genovese è morto a Contessa il 28 febbraio.

Një horë arbëreshe - Un comune italo-albanese

San Basile (Shën Vasili), comune albanofono della provincia di Cosenza. Conserva usi, costumi, tradizioni e lingua albanese e rito bizantino. Conta circa 1.700 abitanti, nel 1500 vi si stabilirono i primi profughi albanesi. La famiglia Bellizzi ha dato a S. Basile molti personaggi illustri. Vi si trova anche il seminario minore dell’Eparchia di Lungro. Papas Sepa Schirò di Contessa Entellina, é stato per molti anni parroco a S. Basile.

Una pubblicazione

Atti di tre convegni sul recupero e la valorizzazione della Chiesa e del Monastero di  “S. Maria del Bosco”, pubblicati dall’Associazione “Nicolò Chetta” (1985, 1987,1988).

Parliamo di.....KUNTISA, HORA E GLUHA JONE
Contessa Entellina, il nostro paese e la nostra lingua.

Toponomastica urbana

La toponomastica urbana delle colonie arbëreshë in generale e di Contessa Entellina in particolare fa principalmente riferimento ai luoghi di provenienza dei profughi albanesi, al nome delle prime famiglie emigrate ed ai loro eroi.
1.  Vie con denominazione di origine geografica.
Albania, Candia, Croja, Epiro, Grecia, Morea, Tessaglia.
2.  Vie denominate con cognomi di famiglie residenti.
Aleo, Alessi, Bonura, Bruno, Craparo, Catalano, Chisesi, Ciaccio, Clesi, Croppa, Cucci, Di Bartolo, Di Betta, Dorsa, Fedele, Files, Foto, Franco, Gargano, Gassisi, Geraci, Glaviano, Graffato, Grisaffi, Lala, Liuzza, Lojacono, Lopes, Macaluso, Manfrè, Marsala, Musacchia, Parrino, Pircopo, Plescia, Rabbito, Ragusa, Restivo, Romano, Sacco, Schilleci, Schirò, Sciambra, Tamborello, Tardo, Tortorici, Zamandà, Vaccaro.
3.  Vie denominate con nomi di personaggi illustri (poeti, eroi, regnanti, ecc.).
Byron, Kastriota, De Cardona, Peralta, Piazza Umberto I, Skanderbeg.
4.  Vie con denominazione di origine varia.
Canale, Municipio, Musiche, Palermo, Roma, Salita Notaro, S. Nicolò, S. Rocco, Spiazzo Greco, Vergine, Ungheria.
La toponomastica della “Zona di trasferimento”, il nuovo quartiere costruito dopo il terremoto del 1968, risponde invece a dei criteri diversi e comprende le seguenti vie:
I° Maggio, A. Moro, P. Nenni, G. Merendino, mons. Perniciaro, Scalinata Fuisa, Buozzi, XXV Aprile, Allende, G. Amendola, Contrada Fuisa, A. Gramsci,  F. Turati, P.S. Mattarella, G. De Rada, Case Nuove, N. Barbato, F.lli Rosselli, Papa Giovanni XXIII, XX Settembre, 80 Alloggi, A. De Gasperi, piazza della Repubblica, Matteotti, IV Novembre.

Concludiamo con un proverbio arbëresh

Atë çë ke të bësh sot, mos e ruaj për nesër -  Non rimandare a domani quello che puoi fare oggi

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