StatCounter

lunedì 19 gennaio 2015

Uomini, fatti, eventi. Come li ricordiamo oggi

19 Gennaio
Bettino Craxi (Milano24 febbraio 1934 – Hammamet19 gennaio 2000), è stato uomo politico italiano
Craxi fu Presidente del Consiglio dei Ministri dal 4 agosto 1983 al 17 aprile 1987.

Aderì giovanissimo al Partito Socialista Italiano e militò sempre nelle file della corrente autonomista di Pietro Nenni, la fazione più lontana dai comunisti, per non dire anticomunista. Dopo il deludente risultato elettorale del 1976 (che invece vide il massimo storico dei comunisti) divenne segretario nazionale del Partito col dichiarato obiettivo di sottrarre il Psi da qualsiasi subalternità e/o influenza del Pci e nel contempo con l'altrettanto dichiarato obiettivo di togliere l'egemonia politica democristiana sul Paese.
Ha la capacità di utilizzare, negli anni successivi, con metodi talora dialetticamente aggressivi il ruolo determinante che il Psi ha nel quadro politico italiano dell'epoca. All'interno del Psi la corrente autonomista, che fino alla sua ascesa alla Segreteria era minoritaria e addirittura la meno consistente, gradualmente diviene la più forte e la più influente. 
Nel 1983 Craxi diviene Presidente del Consiglio e la sua azione viene da alleati ed avversari giudicata incisiva e promettente sotto il profilo socio-economico da un lato e spregiudicata (in forza dell'atteggiamento decisionista) dall'altro.
Essendo rimasti immutati i suoi originari obiettivi di ridurre l'egemonia democristiana sul paese e di evidenziare la sterilità di un forte partito comunista nello schieramento occidentale dell'emisfero Craxi assiste e conduce il frontale contrasto culturale-politico col Partito Comunista e nel contempo quello col maggiore partito alleato (la Dc).
La sua assoluta fedeltà atlantica non gli fa evitare di entrare in contrasto con gli Usa (vicenda di Sigonella) pur di difendere il prestigio nazionale e di non intendere l'alleanza come si trattasse di subalternità.
Lascia la guida del governo nel 1987 continuando comunque ad esercitare un ruolo di primo piano nelle scelte politiche.
Viene travolto, con il suo partito entro cui ormai tutte le correnti differenti dalla sua erano state ridotte all'inconsistenza, dalle inchieste giudiziarie di tangentopoli, a causa delle quali decide di riparare all'estero, ad Hammamet, in Tunisia.

In cosa l'azione di Craxi è stata positiva ?
--All'inizio della sua Segreteria si circondò con i più grandi intellettuali dell'epoca, Noberto Bobbio in primis.
--Impressionò il saggio politico, di attacco politico-culturale al Pci, Prouddhon. In quell'epoca attaccare il Pci era come mettere in discussione un mostro-sacro.
--Già nel 1979 impostò la "Grande Riforma delle Istituzioni", rigettata compattamente dai democristiani e dai comunisti e che oggi, dopo trent'anni, è invece il leitmotiv di tutti.
--Ancora oggi si discute, fra i partiti attuali, dell'assetto sociale (lavoro, previdenza, formazione ...) del paese. Questi temi sono tutti contenuti nel "Programma di Rimini sui meriti ed i bisogni". Viene da dire che oggi dal Pd a F.I. sono tutti craxiani per le soluzioni che tentano di dare ad essi; craxiani senza mai dirlo. 
--Quando Craxi arrivò al governo ereditò l'inflazione della lira al 20% -poi- quando lasciò il governo l'inflazione era stata ridotta al 4%.
--Quando cadde il muro di Berlino, Craxi ebbe ragione sulla sterilità in Occidente di un partito comunista. Fu lui ad adoperarsi perchè l'ex Pci, ormai Pds, fosse accolto nell'Internazionale Socialista. Immaginava una unificazione di tutte le forze di sinistra, ma ormai aveva nemici ovunque (fra gli ex dc, ex comunisti, ex socialisti). 

In cosa l'azione di Craxi è stata negativa ?
1) Tangentopoli fu una indagine giudiziaria ed ebbe ragione su tutto ciò che mise alla luce. L'intera impalcatura politica, dall'estrema destra all'estrema sinistra, era fradicia sul piano morale. I partiti, comunisti e missini (partiti di opposizione) compresi, erano coinvolti. I personaggi di oggi che rubano all'EXPO 2015 di Milano per conto del Pd sono gli stessi che rubavano per conto del PCI e della Dc.
Craxi non denunciò, lui ribelle ai sistemi, l'abitudine dei partiti di finanziarsi per quelle vie, la usò pure in favore del suo partito.
2) Non capì che l'iniziativa giudiziaria aveva carattere politico, oltre che di pulizia morale nel paese. Del carattere politico dell'iniziativa egli non poteva che essere il bersaglio principale perchè personaggio più in vista e più estroverso, colui che più di tutti caratterizzava con la sua contestazione -in quel momento storico- il sistema. 
Nulla o quasi politicamente significavano i Natta, i Forlani, i La Malfa. Erano tutti personaggi in decadenza. Era lui che impersonava in quegli anni la politica nazionale e si riprometteva ancora di incidere nel paese. 
Le indagini Di Pietro arrivavano fino al portone di Bottega Oscure, dove Greganti portava i bottini, ma ai magistrati non interessava chi occupava il palazzo e chi utilizzava il denaro. I magistrati invece in Via Del Corso o a piazza Duomo vollero conoscere chi utilizzava il denaro. Lì  regnava Craxi, il cinghialone.

Nessun commento:

Posta un commento