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domenica 18 gennaio 2015

Quirinale. Lo scenario ad oggi

Fino all'elezione del nuovo Capo dello Stato seguiremo, ovviamente attraverso la lettura dei giornali, e riporteremo sul Blog i movimenti, gli scenari e gli ostacoli che la Politica incontrerà, o per meglio dire, porrà in campo in vista dell’obiettivo da raggiungere. E' compito della Politica, della buona Politica, dibattere, legare e sciogliere nodi. 
L'augurio è che venga scelta alla fine una personalità all'altezza del compito.
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La corsa al Quirinale, al di là del totonomi ad oggi è ancora in alto mare; sta prendendo comunque sempre più la piega di una polemica tutta a sinistra. Renzi che vorrebbe, ovviamente sbagliando, essere lui il padrino del nuovo presidente incontra giorno dopo giorno ostacoli interni al suo stesso partito. 
Adesso ad ingarbugliare il quadro è pure arrivato il caso Cofferati.

Sergio Mattarella è uno dei
possibili candidato al
Quirinale.

Siciliano, siede dal 2011 sulla poltrona
 di giudice della Corte
Costituzionale. È stato più
volte ministro:
prima dei rapporti con
il Parlamento nei governi
De Mita e Goria, poi
alla Pubblica Istruzione con
il quarto governo Andreotti,
infine Ministro della difesa
nel secondo governo
D'Alema e nel
secondo governo Amato 
Nei giorni scorsi il premier (e segretario Pd) aveva affermato che la segreteria Pd avrebbe reso noto il nome del candidato su cui far convergere i voti del partito sarebbe stato reso pubblico dopo il terzo scrutinio, adesso si è reso conto di avere commesso un grave errore, deleterio rispetto ai suoi desiderata.
Una simile tattica avrebbe infatti consentito a tutti i suoi avversari interni ed esterni al Pd (che sono tantissimi) di provare a convergere -fermo restando le divergenze fra loro-, proprio nelle prime tre votazioni su un nome gradito ai più. I suoi avversari avrebbero scelto, proprio attraverso le prime tre votazioni, il candidato da contrapporre all’uomo di Renzi.
Accortosi, del grave errore, ha rettificato: il nome della segreteria sarà reso –ha corretto- noto prima che inizino le votazioni a parlamento in seduta comune.

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