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mercoledì 28 gennaio 2015

Grecia. Il secolarismo -che finora aveva intaccato il Cattolicesimo- è arrivato nell'Europa Ortodossa

Molto brevemente vogliamo soffermarci sul rapporto della religione, quella Cristiana in generale e quella Ortodossa specificatamente, nell'Europa Orientale.
Da quando è crollato nell'Est europeo il comunismo in tutti i paesi (dalla Romania, alla Bulgaria, alla Russia etc.) il Cristianesimo è tornato a rivivere non solo nelle chiese, nelle famiglie e nelle coscienze cittadini ma pure nella vita pubblica.
Appena un anno fà abbiamo potuto ascoltare dal capo del Cremlino, Vladimir Putin, "Se la Russia è diventata una grande potenza non è per uno zar, per una guerra o per un partito politico: il merito, semmai, è del cristianesimo".
Sappiamo tutti che i rapporti fra la Chiesa Ortodossa russa ed il capo del Cremlino sono strettissimi. Così è in tutti i paese dell'Europa dell'Est.

Qualcosa è cambiato invece nel paese che "Ortodosso" lo è stato, finora, per antonomasia: la Grecia.
Nelle mani del capo dello Stato, oggi Karolos Papoulias, tutti i capi di governo della Grecia prima monarchica e oggi repubblicana  hanno sempre giurato poggiando la mano sulla Bibbia mentre pronunciavano la formula di rito mentre. Ieri Tsipras e tre ministri su undici hanno giurato laicamente dinnanzi al Capo dello Stato, tutti gli altri hanno giurato secondo il cerimoniale cristiano-ortodosso.

Abbiamo voluto segnalarlo, senza comunque voler esprimere giudizi di valore. 
Segno, in ogni caso, che anche nei paesi ortodossi si prende atto che il multiculturalismo e la libertà del sentire religioso va diventando una realtà.

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