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sabato 17 gennaio 2015

Francia. Continua il dibattito "culturale" sulla libertà di espressione senza limiti

La Francia è un paese laico. Laico in assoluto non come lo è l'Italia nella cui Costituzione è stato inserito l'art. 7, quello che garantisce alla Chiesa Cattolica un bel pò di privilegi rispetto alle altre Fedi e alle altre religioni.
La laicità assoluta, rispetto a qualsiasi Fede, è sancita in Francia da una legge del 1905. 
Il ministro della Giustizia a tutela dell'Ordinamento liberale dello Stato ha risposto ad una battuta di papa Bergoglio che in volo verso Manila aveva detto: "Non si deve mai uccidere in nome di Dio. La religione non può mai uccidere, però non si deve provocare, non si deve prendere in giro la religione di un altro". Christiane Taubira, il ministro della Giustizia, ha prontamente replicato: "La Francia è il paese di Voltaire e dell'irriverenza, abbiamo il diritto di ironizzare su tutte le religioni. Possiamo disegnare tutto, compreso il Profeta". Il ministro che aveva appena partecipato ad una cerimonia in omaggio di uno dei vignettisti, nel corso della quale era stata cantata "Bella Ciao" ha ancora riferito ai giornalisti: "Nel paese dei Lumi non esistono tabù. I disegnatori uccisi vegliavano sulla nostra democrazia, per evitare che sonnecchiasse".

Si, la Francia rispetto all'Italia ha una cultura "laica" dove tutte le religioni sono libere e nessuna di esse gode di privilegi rispetto ad altre. La legge sulla libertà di espressione ammette espressamente la possibilità che una religione possa essere irrisa; in pratica non esiste il reato di blasfemia e nessuno può essere condannato per eventuali attacchi a qualsivoglia religione, il tutto in nome della "libertà di coscienza".

Le istituzioni francesi intrattengono -comunque- buone relazioni con tutte le religioni presenti nel paese e collaborano con tutte nella gestione della vita quotidiana, senza che una sia additata come preferenziale su altre. 
Lo stesso Hollande ieri l'altro si è recato nell'Istituto del Mondo Arabo e nel corso del suo intervento ha detto: "Le prime vittime del fanatismo, del fondamentalismo e dell'intolleranza sono i mussulmani. Il mondo arabo deve reagire con fermezza a qualsiasi atto che colpisca l'Islam così come le altre religioni. L'Islamismo radicale si nutre di tutte le contradizioni, di tutte le influenze, le miserie, le diseguaglianze, di tutti i conflitti non risolti da ormai troppo tempo.  L'Islam è compatibile con la democrazia".

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