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sabato 17 gennaio 2015

Anche a Contessa una cappella dedicata a sant'Antonio abat

di Calogero Raviotta
Santo venerato in tutto il mondo, nel calendario liturgico è ricordato il 17 gennaio sia nel rito romano, noto come S. Antonio Abate, sia nel rito bizantino, noto come S. Antonio taumaturgo il Grande. Si tratta naturalmente dello stesso santo, molto conosciuto e venerato in Oriente ed in Occidente, come protettore degli animali.
La devozione popolare per S. Antonio è testimoniata in tante località dai numerosi luoghi di culto a lui dedicati (chiese, cappelle, piccole edicole votive), specialmente nelle comunità di tradizione agricolo-pastorale, dove ancora sopravvivono particolari e secolari tradizioni legate alla sua festa.
Nato nel 250 in Egitto, S. Antonio, dopo la morte dei suoi genitori, si ritira nel deserto, dopo aver distribuito ai poveri i suoi beni. Attratti dalla sua santità molti seguono il suo esempio di vita. E’ considerato inoltre il fondatore del monachesimo orientale.

I contessioti, che hanno superato i 50 anni, ricordano che al mattino del 17 gennaio, davanti al sagrato delle due parrocchie venivano benedetti gli animali, la paglia ed il fieno.
In alcuni paesi si usa  fare un gran falò: suppellettili vecchie, vestiti non più usati, mobili, ecc. vengono accatastati in un piazzale e la sera tutto brucia tra la gioia dei bambini, che guardano le alte fiamme, mentre la banda musicale suona e gli adulti bevono vino caldo ed i più giovani te caldo. In alcuni paesi agricoli il parroco va anche a benedire le cascine e le fattorie, dove vivono famiglie di contadini.
Anche a Contessa è ancora vivo il culto dedicato a S. Antonio abate, cui è dedicata la cappella rurale del borgo Castagnola, a metà strada tra Contessa Entellina e Sambuca di Sicilia, a pochi chilometri da Adragna, nel Borgo Castagnola. La chiesetta circa 40 anni fa è costruita dall'ERAS (Ente di Riforma Agraria della Sicilia) tra le poche case di un borgo rurale: rimane però chiusa al culto fino al 1988, quando dal mese di giugno improvvisamente comincia a diventare  nota in tutta la Sicilia Occidentale perché si diffonde la voce che il viso della statua della Madonna di Fatima, esposta nella cappella, si muova miracolosamente.
Per tutta l'estate 1988 la gente, sempre più numerosa, visita la cappella del  Borgo Castagnola e la sua notorietà rimane viva anche nel 1989 e nel 1990, quando viene considerata l'opportunità di aprire ufficialmente al culto la chiesetta.
Il 14 luglio 1990 infatti la cappella viene formalmente consegnata alla Eparchia di Piana degli Albanesi ed affidata a papas Nicola Bufalo,  parroco della Chiesa Matrice di Contessa Entellina, ed
29 luglio 1990, il vescovo dell’Eparchia di Piana degli Albanesi, mons. Sotir Ferrara, apre ufficialmente al culto la cappella consacrando l'altare e benedicendo l'intero edificio, alla presenza delle autorità locali e di un numeroso gruppo di fedeli: la chiesetta viene dedicata a S. Antonio abate.
La cappella purtroppo da qualche tempo rimane solitamente chiusa.  Una volta qualche anno fa il 17 gennaio un piccolo gruppo di contessioti col parroco vi celebra una breve funzione religiosa, dedicata a S. Antonio. Da quando non è solitamente aperta al culto l'edificio gli arredi e le immagini custodite nella chiesetta subiscono un progressivo degrado, cui si tenta di porre rimedio recentemente con interventi di manutenzione: riparazione  delle finestre ponendo fine ai danni provocati all'intrusione di animali, imbiancatura, pulizia dell'intero edificio e delle immagini, paramenti, immagini, ecc. custodite nella cappella.
Da molti fedeli di Contessa, di Sambuca e di altri paesi vicini la conscrazione e l'apertura al culto della chiesetta di S. Antonio  è accolta con molto favore e simpatia, considerando la particolare ubicazione del borgo  Castagnola: andare ad assistere alla messa, nella chiesetta del borgo, costituisce un buona occasione non solo per soddisfare il precetto festivo, ma anche per fare una piacevole passeggiata, lontano dai rumori e dal traffico cittadino, per respirare l'aria pura della campagna e per ammirare un vasto panorama di  particolare bellezza (Riserva Naturale Orientata “Monte Genuardo e Santa Maria del Bosco”, Castello di Calatamauro, ecc.). La cappella da qualche anno é dotataanche di iconostasi. L'autore delle numerose icone esposte nella cappella é papas Nino Cuccia, sacerdote di rito bizantino di Contessa Entellina, il quale svolge attualmente la su attività pastorale presso il Santuario di Pompei. Recuperare al culto questa chiesetta, almeno per il periodo estivo, potrebbe gratificare le aspettative di contessioti e dei paesi limitrofi come sopra precisato.

AUGURI a tutti gli Antonio di Contessa e non

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