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mercoledì 31 dicembre 2014

Contessa Entellina. Dopo capodanno è vietato produrre rifiuti. Chi trasgredisce è tenuto a tenerli a casa

E' emergenza annunciata, non solo per il nostro comune, ma per altre decine di cittadine e paesi della provincia palermitana:  Ficarazzi, Balestrate, Borgetto, Capaci, Cinisi, Giardinello, Isola delle Femmine, Montelepre, Tor- retta, Trappeto, Cefalù, Termini Imerese, Trabia, Palazzo Adriano, Prizzi, Caccamo, Misilmeri, Belmonte Mezzagno, Bisacquino, Campofiorito, Chiusa Sclafani, Contessa Entellina, Corleone, Giuliana, Altofonte, Camporeale, Piana degli Albanesi, Roccamena, San Cipirello, San Giuseppe Jato, Santa Cristina Gela, Altavilla Milicia, Bolognetta, Campofelice di Fitalia, Casteldaccia, Castronovo di Sicilia, Cefalà Diana, Ciminna, Godrano, Lercara Friddi, Marineo, Mezzojuso, Misilmeri, Roccapalumba, Santa Flavia, Ventimiglia di Sicilia, Vicari e Villafrati. 
Impianto di trattamento dei rifiuti
organici nei pressi di Contessa Entellina.
Inaugurato con bottiglie di spumante, discorsi,
abbracci fra politicanti e MAI USATO.

Dopo anni da quei festeggiamenti necessita
di un nuovo APPALTO per la manutenzione.

Così funzionano (anzi non funzionano) i
servizi pubblici in Sicilia.
I sindaci hanno invocato l'intervento del prefetto: La Regione potrebbe autorizzare -a sentir loro- lo stoccaggio temporaneo nelle discariche chiuse di Partinico e Terrasini.

Perchè l'emergenza ?
Lo stop al conferimento in discarica per i quarantasette Comuni del Palermitano è stato inventato dal governo "pseudo-rivoluzionario" della Regione Sicilia e dovrà consentire lo sblocco di raccolta e smaltimento in altre decine di comuni delle province di Messina e Trapani. 
In pratica la "rivoluzione" prevede che i rifiuti devono prodursi "alternativamente", un pò quà ed un pò là. 
Come dire ? "a turno".
Da oggi al 6 gennaio il divieto di raccolta vige nei centri della Provincia di Palermo.

A noi utenti scontenti della rivoluzione compete, entro il 15 gennaio, di pagare la seconda rata TARI (la tassa per il dis-servizio della raccolta rifiuti). Non paghiamo più le tasse per avere servizi ma per assistere all'inconcludenza personificatasi -da venti anni- nei nostri politici.

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