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giovedì 18 settembre 2014

Finanza Locale. Sono prossimi i cambiamenti

 Governo ed Anci nazionale si avviano a chiudere una serie di accordi, alcuni dei quali dovranno trasformarsi in norme di legge.
Il primo punto dell'intesa è il superamento del patto di stabilità interno, che ha vincolato fin qui gli enti locali, trattando allo stesso modo - cioè male, è il lamento dei sindaci più virtuosi - chi spende per fare investimenti e chi si dedica semplicemente alla spesa corrente, come generalmente fanno i comuni della Sicilia e della nostra area.
Da una parte il superamento del Patto di Stabilità Interna è nei fatti: dal prossimo anno la contabilità degli enti locali cambierà, facendo coincidere il criterio di cassa con quello di competenza e sparirà quindi la necessità di avere questo strumento di controllo della spesa; dall'altra i comuni chiedono che venga fissato un margine di indebitamento per gli investimenti entro il quale si possano muovere liberamente. 
Quale margine? 
Lo scorso anno gli enti locali avevano ottenuto di poter accendere mutui in misura equivalente agli ammortamenti pagati, in modo da avere effetto sostanzialmente neutro sui bilanci. Nel 2015 puntano ad alzare la soglia. 
Secondo punto, il più radicale nella svolta autonomista che piace all'Anci, è quello della divisione tra i tributi di competenza dello Stato e degli enti locali. 

In un contesto di chiara "autonomia" accadrà che di fronte a una richiesta di tagliare i saldi del 3% si potrà decidere -da parte dei Comuni- quali spese ridurre o a quali investimenti rinunciare, con scelta e responsabilità di ciascun comune. 

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