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mercoledì 24 settembre 2014

Assemblea Regionale Siciliana. Crocetta difende la sua linea politica

Il governatore della Sicilia, Rosario Crocetta, nel rivolgere il suo discorso-appello ai componenti l'Assemblea Regionale ha fra l'altro detto:  «Non sono un santo, ma vorrei governare come un santo, vorrei che governassimo tutti insieme. Non ho alcuna intenzione di andare a casa, ho una percezione del dolore molto alta e un livello di resistenza inimmaginabile.
Mi piacerebbe molto che le divisioni che ci sono in tutti i partiti, a destra e a sinistra, rimanessero fuori all’aula e che non pesassero nei rapporti tra forze politiche e governo». 
«Le riforme si fanno insieme, insieme si deve tentare di uscire dalla crisi profonda della società e del sistema finanziario siciliano. Nessuno pensi di bloccare l’azione del governo facendo leva sulle divisioni nei partiti, e ciò nel rispetto della coalizione che ha vinto le elezioni e nel confronto costante con le opposizioni».
Rivolto ai deputati M5S, che contestavano l'intervento, ha detto «Ma quali denunce avete fatto? Fate un solo nome. Avete perso le elezioni e io vi scavalco nelle denunce. Sapete solo fare interrogazioni sul segretario generale della Regione ma non capite nemmeno il significato della Corte dei Conti».
Rivolto ai deputati Pd ha rimarcato: «Nessun organismo di partito può impormi gli assessori, difendo il principio dell’autonomia del presidente della Regione eletto direttamente dal popolo e non accetto il sistema della nomenclatura e posizioni extra-istituzionali».

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