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lunedì 7 luglio 2014

Miti che crollano. Le conquiste del primo centro-sinistra sono ... soppresse dal centro-sinistra dei nostri giorni

Sembrano anni lontani; lontani un secolo.
I socialisti arrivarono al governo negli anni sessanta del Novecento dopo dibattiti e lacerazioni interne che decisero di pagare con scissioni (psiup), con vigilanza interna sul puntuale rispetto degli impegni di governo (programmazione), e con offuscamento di immagine.
Arrivarobo al governo quando ormai il centrismo dc aveva esaurito i suoi compiti.
Furono anni di grandi riforme: dalla scuola dell'obbligo fino a 14 anni per tutti, alla nazionalizzazione dell'Enel, allo Statuto dei Lavoratori, alla Riforma Sanitaria estesa a tutti i cittadini.
La vecchia Italia fu ampiamente rinnovata.

Per chi quelle "RIFORME" le ha seguite ed in qualche modo vissute nel dibattiti delle sezioni di partito, nei congressi, nelle manifestazioni sindacali di allora e dover leggere sui giornali di oggi:
"Con la legge di stabilità del 2014 è stata abolito il divieto di reformatio in peius del trattamento economico nella Pubblica Amministrazione" è come essere colpiti nei valori politici, culturali e valoriali per i quali per anni ha sperato.
Erano socialisti quelli che hanno voluto quelle riforme, lo Statuto dei Lavoratori soprattutto. Si dicono riformisti-socialisti quelli che oggi perseguono la politica liberista nel nostro paese.

Socialisti-riformisti erano quelli che miglioravano le condizioni della gente non quelli che -oggi- lavorano per il benessere dei banchieri.

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