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mercoledì 2 luglio 2014

Francia. Sarkozy in cella

Era ancora il 2012, parlando con i giornalisti, l'allora presidente della Francia Nicolas Sarkozy bollava Silvio Berlusconi con un aggettivo che alludeva all'essere imprevedibile, fuori norma, capace di stravolgere ogni linea di confine nei comportamenti attesi da un capo di governo. 
Non immaginava che due anni dopo la maschera berlusconiana gli si sarebbe rivolta contro.
Sarkozy oggi è plurindagato, intercettato, fermato dalla magistratura, primo tra gli ex presidente della Repubblica francese, messo in stato d'accusa per corruzione dopo la presunta offerta di un posto a un magistrato in cambio di informazioni coperte dal segreto istruttorio.
Corruzione. Espressione ben nota in Italia e che non immaginavamo di trovare nella superba Repubblica Francese.

Di Sarkozy  le indiscrezioni dicevano che era pronto a riprendersi il centro della scena in previsione del nuovo congresso dell'Union mouvement populaire (Ump), previsto in autunno. Adesso il Centro-Destra francese è privo di un leader ed il rischio è che l'Estrema Destra fascistoide, razzista alla Le Pen si impadronisca del campo.
Il Fascismo, o le versioni xenofobe della politica, in Francia non sono nuove. Anche se i francesi fingono di ignorarla, vogliono dimenticarla, è esistita una Francia collaborazionista ed alleata della Germania nazista.

Tocca alla Sinistra, con un Holland più sveglio e più socialista salvare la Francia e non solo la Francia; questo paese nel bene e nel male ha sempre espresso l'umore europeo.

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