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venerdì 16 maggio 2014

Totò Cuffaro. A 56 anni, da detenuto per reati di mafia, ritiene corretto ricevere il vitalizio di €. 6.000,oo mensili

«Ritengo che anche se da detenuto usufruire della pensione per dar da vivere e far studiare i miei figli non sia proprio uno scandalo, come alcuni novelli censori e impropri moralizzatori si stanno affannando a far credere»
«La mia pensione - scrive Cuffaro - al netto delle trattenute è di 4400 euro frutto di versamenti di 20 anni di attività parlamentare, 12 di governo». 
«Ho servito la Regione e la mia gente - scrive - per 20 anni e sto per questo pagando un conto umano e familiare inestimabile e che non auguro a nessuno. Sto altresì pagando un conto spropositato di un milione e settantamila euro perché la Corte dei conti mi ha condannato per l'atto di governo delle ambulanze del 118 e per aver offuscato l'immagine della Regione con la mia condanna. Non ricordo di aver ricevuto plausi quando ho contribuito a illuminare l'immagine della regione». 
«La mia famiglia - conclude - sta scontando con me il carcere, la pensione è per me, un modo, non potendo più svolgere a pieno il ruolo di marito e di padre, per essere ancora utile».

Nessun commento da parte nostra se non quello che nel 2014 tutti gli altri italiani vanno in pensione a 66 anni.

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