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domenica 18 maggio 2014

Il Vangelo alla luce dei fatti di ogni giorno


GIOVANNI 4, 5-42

VIENE L'ORA ED E'  ADESSO CHE I VERI ADORATORI ADORERANNO IL PADRE IN SPIRITO E VERITA "  
4Ora bisognava che lui passasse attraverso la Samaria. 5Viene dunque in una città della Samaria detta Sicar, vicino al podere che Giacobbe aveva dato al suo figlio Giuseppe. 6Ora c’era lì la fonte di Giacobbe. Gesù, dunque, affaticato per il viaggio, sedeva così sulla fonte ed era circa l’ora sesta. 7Viene una donna della Samaria ad attingere acqua. Dice a lei Gesù: Dammi da bere. 8I suoi discepoli, infatti, erano andati in città per comperare cibi. 9Dice dunque a lui la donna samaritana: Come mai tu che sei giudeo chiedi da bere a me che sono una donna samaritana? I giudei infatti non hanno rapporti con i samaritani.
10Rispose Gesù e le disse: Se tu conoscessi il don di Dio e chi è colui che dice a te: Dammi da bere, tu avresti chiesto a lui e ti avrebbe dato acqua vivente. 11Gli dice la donna: Signore, non hai con che attingere e il pozzo è profondo. Da dove hai tu dunque l’acqua vivente, 12sei tu forse più grande del nostro padre Giacobbe, che ci diede questo pozzo? Ed egli stesso ne bevve e i suoi figli e i suoi armenti? 13Rispose Gesù e le disse: Chiunque beve di quest’acqua avrà sete di nuovo. 14Chi, invece, beve dell’acqua che io gli darò, non avrà più sete in eterno, anzi l’acqua che io gli darò, diventerà in lui sorgente di acqua zampillante in vita eterna. 15Gli dice la donna: Signore dammi quest’acqua affinché non abbia sete e non venga qui ad attingere. 16Le dice: Va’, chiama tuo marito e vieni qui. 17Rispose la donna e disse: Non ho marito. Le dice Gesù: Bene dicesti non ho marito. 18Cinque mariti, infatti, avesti e chi hai adesso non è tuo marito, questa cosa vera hai detto. 19 Dice la donna a Gesù: Signore vedo che sei profeta tu. 20 I nostri padri su questo monte adorarono e voi dite che è in Gerusalemme il luogo dove bisogna adorare. 21 Le dice Gesù: Credi a me donna, viene l’ora quando né su questo monte, né in Gerusalemme adorerete il Padre. 22 Voi adorate ciò che non conoscete, noi adoriamo ciò che conosciamo perché la salvezza è dai giudei. 23 Viene l’ora ed è adesso quando i veri adoratori adoreranno il Padre in Spirito e verità. E infatti il Padre questi suoi adoratori cerca. 24 Spirito è Dio ed i suoi adoratori in Spirito e verità bisogna che adorino. 25 Gli dice la donna: So che viene il Messia chiamato Cristo. Quando lui verrà ci annuncerà ogni cosa. 26 Le dice Gesù: Io Sono che parlo a te. 27 E in questo momento arrivarono i suoi discepoli e si meravigliavano che parlasse con una donna, nessuno tuttavia disse: Che cerchi, o: Che dici con lei? 28 Lasciò dunque la sua idria la donna e andò nella città e dice agli uomini: 29 Venite! Guardate un uomo che mi ha detto tutte le cose che ho fatto, che non sia lui il Cristo? 30 Uscirono dalla città e venivano a lui. 31 Nel frattempo lo pregavano i suoi discepoli dicendo: Rabbì, mangia! 32 Ora egli disse loro: Io ho un cibo da mangiare che voi non conoscete. 33 Dicevano dunque i discepoli gli uni agli altri: Che qualcuno gli abbia portato da mangiare? 34 Dice loro Gesù: Mio cibo è fare la volontà di chi mi ha inviato e compiere la sua opera. 35 Non dite voi ancora quattro mesi e viene la mietitura? Ecco, io vi dico: Alzate i vostri occhi e contemplate i campi, poiché sono bianchi per la mietitura. 36 Già chi miete riceve la ricompensa e raccoglie frutto in vita eterna. Così chi semina, gioisce con chi miete. 37 In questo infatti è vera la parola: Uno è chi semina e un altro chi miete. 38 Io vi ho inviati a mietere ciò che voi non avete faticato; altri hanno faticato. E voi nella loro fatica siete entrati. 39 Ora da questa città molti dei samaritani credettero in lui per la parola della donna che testimoniò: Mi ha detto tutte le cose che ho fatto! 40 Quando dunque vennero da lui i samaritani lo pregavano di dimorare presso di loro. E dimorò lì due giorni 41 e molti più credettero per la sua parola. 42 E dicevano alla donna: Non più per il tuo dire crediamo, noi stessi infatti abbiamo udito e sappiamo che costui è veramente il Salvatore del mondo.

Brano del Vangelo di Giovanni proclamato nelle Chiese bizantine in questa domenica.
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In questo brano (incontro con la donna samaritana) ogni parola, quando non è allusione, è equivoco.
Eppure i fraintendimenti servono per meglio intendersi. Essi aprono l’orizzonte al diverso: se si è disposti alla novità, i fra-in-tendimenti sono il principio dell’in-tendimento-fra le persone.  
Sono in realtà luogo di intelligenza e di vita.
La lunghezza del brano si presta a molte riflessioni. Ci soffermiamo qui, in questa pagina, su cio' che ha attratto il nostro personale interesse, l'adorazione dell'uomo nei tempi.
Dice Gesu' "voi adorate ciò che non conoscete, noi adoriamo ciò che conosciamo, perché la salvezza viene dai giudei".
La salvezza viene dai giudei vuole dire la promessa di salvezza per tutti i popoli è stata fatta ad Abramo, per tutti i popoli, per tutto il mondo.

Il Nazareno si dichiara cio' che egli e', giudeo, ebreo, e noi cristiani del vecchio continente nel secolo appena passato abbiamo consentito che sei milioni di appartenenti a questo popolo  ( da cui -per i credenti- proviene la salvezza) venissero sterminati.
L'Adorazione a cui il Nazareno si riferisce e' il Padre. Chi adora, chi ama,  il Padre ama inevitabilmente gli altri figli del Padre, i fratelli, ed invece  noi europei, che ci diciamo cristiani, abbiamo assistito nel secolo scorso allo sterminio degli ebrei. 
Ancora oggi il razzismo fa dire a molti di noi che "gli altri", gli immigrati, devono starsene a casa loro o annegare nel Canale di Sicilia. Gli altri non sarebbero quindi fratelli.
Adorare il Padre in spirito e verità significa essere sempre solidali col prossimo. Chi non accetta la solidarieta' "globale" non adora Dio ma gli idoli della sua fantasia o le ideologie coltivate e -come finora provato- passeggere, temporanee.
"Ogni volta che l'avete fatto ad uno di questi fratelli piu' piccoli, l'avete fatto a me", e' scritto in altre parti delle Scritture.
La salvezza cristiana viene da quello che gli altri (in genere la maggioranza) scartano.

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