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sabato 31 maggio 2014

Chi ama l'Europa Unita deve adoperarsi per cambiarla, lo dice Renzi

Se per il rinnovo del Parlamento europeo la Francia, paese imprescindibile dell'U.E., vota per Le Pen, e' segno che qualcosa non funziona nelle modalita' di procedere verso la costruzione dell'Europa. Se pure in Gran Bretagna l'estrema destra diventa primo partito e' inevitabile che la riflessione su come si stia procedendo debba diventare, per le forze democratiche, un obbligo.
Secondo il politologo Luciano Pellicani sta accadendo che i partiti della sinistra -che erano soliti incalzare i conservatori per ammodernare le strutture sociali-, da almeno un ventennio, non hanno "modelli" da proporre. Se in Italia il Pd di Renzi ha fatto meglio fra i partiti di sinistra in Europa e' stato perche'  gli e' riuscito di conquistare il centro politico, grazie alla crisi del berlusconismo. A vincere in Italia non sarebbe stato il Pd ma Renzi. Il Pd e' stato negli ultimi sei/cinque anni interessato da una crisi profonda che lo ha visto bruciare ben cinque leaders di seguito.
Per il prof. Pellicani la situazione per l'Europa resta critica. Egli rammenta che fino a pochi anni fa' non esisteva paese che non volesse aderire all'Unione. Adesso, invece ...

Lavoratori forestali. La graduatoria dell'ansia

La prossima settimana scade il termine per i lavoratori forestali del corleonese (Bisacquino, Giuliana, Chiusa Sclafani, Contessa Entellina, Campofiorito, Corleone e Roccamena) per presentare presso il Centro per l'Impiego eventuali richieste di riesame della graduatoria provvisoria di cui alla l.r. 5/2014 valida per il corrente anno.
Il criterio adottato per la redazione  -secondo le prescrizioni della Finanziaria del 2014- e' stato quello dell'anzianita' di servizio in una unica graduatoria distrettuale.

Hanno detto ... ...

STEFANO CECCANTI, costituzionalista
Grillo va dove c'è il vuoto, cioè a destra. Dove volete che vada a questo punto ?

FABRIZIO FERRANDELLI, deputato pd Ars
I sindacati non possono di mattina stare in piazza a difendere il diritto agli stipendi per i lavoratori forestali e per gli operatori della formazione e di sera fare le barricate negli eleganti saloni di Palazzo dei Normanni per dire no al taglio dei superstipendi dei burocrati dell’Ars. Perché difendere chi guadagna 500 mila euro all’anno, significa tradire la fiducia di chi aspetta lo stipendio di mille euro da mesi o, ancor peggio, di chi un lavoro non ce l’ha. La Sicilia, e i sindacati giustamente ce lo ripetono quotidianamente, vive una profonda crisi economica che investe giovani e famiglie e la risposta non può essere quella di mantenere privilegi feudali che offendono tutti quelli che un lavoro non ce l’hanno e se ce l’hanno è precario o sottopagato. Invito pertanto i segretari confederali della Sicilia di Cgil Cisl e Uil a prendere le distanze e a sconfessare i loro rappresentanti sindacali all’Ars. Il sindacato ha senso se difende salari bassi e disoccupati, altrimenti cambia ruolo e diventa portavoce della casta dei burocrati.
MANUELE FRANZOSO, giornalista
Dopo il voto alle urne europee, il “garante” del Movimento 5 Stelle, Beppe Grillo, sta studiando le possibili alleanze al Parlamento di Bruxelles. La scelta sembra essere già stata presa: l’interlocutore privilegiato è Nigel Farage dell’UKIP.
Il Partito per l’Indipendenza del Regno Unito (in inglese United Kingdom Independence Party, UKIP) è un partito euroscettico fondato nel 1993 e il loro obiettivo principale è l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea. Inoltre l’UKIP propone un programma improntato al liberismo economico e ai valori della destra più conservatrice: oltre all’uscita immediata dall’Unione Europea, si propone di aumentare le spese militari, raddoppiare la capienza delle carceri e bloccare l’immigrazione sia dall’Europa meridionale sia dall’est Europa.

La lingua albanese

di Paolo Borgia
Mënyra dëshirore - modo ottativo
         
           Una trentina di anni fa ci si accorse che la lingua aramaica, un tempo la lingua più diffusa nel Medioriente, ormai si parlava solo in qualche sperduto villaggio della Siria settentrionale.

    Era questa, la lingua usata in Palestina da Gesù 2000 anni fa e, siccome fino ad allora non se ne conosceva alcun suo testo scritto − oggi un bibbia aramaica è stata ritrovata −, si organizzò una campagna di studi dentro un paese per registrare tutte le frasi possibili usate nella vita quotidiana.   
        
           E’ un raro miracolo che una lingua si conservi nel lungo periodo. Imperi che cambiano, migrazioni, guerre, commerci, mode, nuove tecnologie, che cambiano le condizioni esistenziali poco per volta o anche rapidamente fanno sì che magari solo nel giro di cinquant’anni gli anziani agricoltori o artigiani semianalfabeti non capiscono il linguaggio dei giovani, frutto del grande numero di frequentazioni di alte scuole universitarie, sicuramente lontane dalla vita.  
           Anche la velocità del tempo è cambiato: la necessaria lentezza che rendeva compatibile la logorante fatica con le poche forze fisiche umane ha visto esplodere un dinamismo frenetico anche nel modo di parlare. Ne hanno fatto le spese anche alcuni “tempi e modi dei verbi”, specie il modo ottativo − mënyra dëshirore  che si usa ormai raramente per pregare, per imprecare, esprimere il desiderio o l’augurio che qualcosa accada, per un’esortazione o una maledizione.
        
          L’esempio scritto più radicato nel tempo è il Padre Nostro − Ati Ynë, in cui, oltre a 4 imperativi diretti a Dio, ëna-dacci, ndjena-rimetti a noi, mos na le të biem- non farci cadere, lirona-liberaci, troviamo 4 espressioni di desiderio di lode shejtëruar kloftë-sia santificato, ardhtë (j-ardhshit)-venga, u bëftë- sia fatta, ashtù kloftë-così sia.

Ati ynë çë je në qiell,
shejtëruar kloftë emri yt,
ardhtë rregjëria jote,
u bëftë vullimi yt
si në qiell ashtù në dhe.
Bukën tënë të përditshme

ëna neve sot,
ndjena dëtyrët tona,
ashtù si na ia ndjejëm dëtyruamvet tanë,
e mos na le të biem në ngarje,
po lirona nga i ligu.

Ashtù kloftë

Abbiamo qualche giaculatoria

Ynë Zot na ruashit - Il Signore ci protegga
Paçe lipisi për mua i Madh’Yn’Zot - Abbi pietà per me Grande Signore
Daftë Ynë Zot -Voglia il Signore
Ma anche auguri malefici

Të zëfshit hëna! - Possa perdere la ragione!
I zëftë një pikë te zëmbra! - Gli venga un colpo apoplettico! (=goccia. Italiano rinascimentale)
Të ju thaheshit gluha! - Vi si secchi la bocca!
Mos vaftë për të folë! - Non per vanagloria! Non per vantarmi!
  
Ma accanto a queste terribili imprecazioni consoliamoci - come ci dice Papas Matteo Sciambra* - con questi versi che la madre della sposa pronunzia mentre la figlia lascia la propria casa per recarsi in Chiesa per contrarre matrimonio, mentre fa piovere sul suo capo frammenti di pane con sale e fiori”:
Shtofshe e burofshe
sa rërë ka dejti e sa ilëzë ka qiellja!
Pafshe* hjen si buka e si kripa,
Vafshe veshur si ulliu e si qiparisi!

Possa tu aggiungere ed abbondare
per quanta rena ha il mare e stelle il cielo!
Possa avere onore come il pane e il sale,
Possa andar vestita come l’ulivo e il cipresso!

Altri casi comuni

Shko-fsha che io passi
La-fsha che io lavi
Bë-fsha che io faccia
Ble-fsha che io compri
Prit-sha che io aspetti
Vdek-sha che io muoia

Djeg-sha che io bruci
Pjek-sha che io arrostisca
Rua-sha che io custodisca
Dhën-sha che io dia
Pa-fsha che io veda
Thën-sha che io dica

Va-fsha che io vada
Da-fsha che io voglia
Ngrën-sha che io mangi
Ardh-sha che io venga
Pa-ça che io abbia
Klo-fsha che io sia
___________
* Matteeo Sciambra, Stato attuale della parlata albanese di Contessa Entellina (Sicilia), in Orbis - Tome XIII, N° 2,1964, Louvain
** Pafshe >Paçe

La Repubblica Italiana compie 68 anni

Il 2 giugno 1946 gli italiani furono convocati dal governo di unita' nazionale presieduto da Alcide De Gasperi per esprimere il voto sulle due questioni fondamentali di quella fase storica:
 -la risoluzione del dibattuto problema istituziomale (Monarchia o Repubblica),
-l'elezione di una Assemblea Costituente, incaricata di riscrivere la Carta fondamentale del nuovo stato. 
Il voto referendario diede la vittoria alla Repubblica, che sopravanzo' di circa due milioni di preferenze quelli a favore della Monarchia. Il risultato fu molto contestato dalle forze politiche filomonarchiche per motivi sia di legittimita' che di merito e diede origine a vari ricorsi presentati presso la Corte di Cassazione, la quale si pronuncio' il 18 giugno, convalidando quanto aveva dichiarato il 10 giugno il Ministro dell'Interno, il socialista Giuseppe Romita, sancendo quindi la vittoria del voto repubblicano. 
Il voto politico, quello per l'Assemblea costituente vide il prevalere della Democrazia Cristiana con 8.012.355 voti, seguiti al secondo posto dai socialisti con 4.674.977 voti e dai comunisti con 4.287.054 voti. La somma dei due partiti della Sinistra sopravanzo' anche se di poco quelli della Dc.
In quella occasione per la prima volta le donne ebbero riconosciuto il diritto di voto.  
L'Assemblea costituente inizio' i lavori per la redazione della nuova Costituzione il successivo 25 giugno sotto la presidenza del socialista Giuseppe Saragat a cui in prosieguo subentrera' il comunista Umberto Terracini.  
 Il 28 giugno fu eletto nella persona di Enrico De Nicola il primo Capo dello Stato repubblicano che riconfermera' ad Alcide De Gasperi la funzione di presidente del Consiglio dei  Ministri in un governo di coalizione fra i partiti di massa dc, psi e pci.

venerdì 30 maggio 2014

Capire cosa può significare l'Expo 2015 anche per le realtà aziendali di Contessa Entellina

L'Expo 2015 alle orecchie degli italiani è divenuto un quasi sinonimo di corruzione, tangentopoli n. 2,  Greganti della prima ora.
Matteo Renzi ha comunque assicurato, avendo adottato le precauzioni (leggasi: commissario anti-corruzione), che la manifestazione a dimensione universale si terrà. L'Italia non può perdere la faccia agli occhi del pianeta Terra, è il significato.
L'occasione è -comunque- unica per tutte le realtà territoriali della penisola.
Contessa Entellina, ci chiediamo noi, sarà presente all'Esposizione milanese ?
Quando l'Esposizione nazionale si tenne a Palermo, correva l'anno 1891, Contessa Entellina era presente, rappresentata da parecchi prodotti caseari e alimentari che allora venivano prodotti in abbondanza nell'azienda, mota come Masseria di Vaccarizzo. Erano tempi diversi dagli attuali: quella era la Contessa Entellina di due-tre famiglie. Il territorio comunale di 13.000 ettari apparteneva -per quasi 10.000 ettari- alla famiglia Maiorca e a poche altre. 
Fu -comunque- proprio l'azienda latifondo di Vaccarizzo a rappresentare la produzione agricola locale a quella Esposizione di fine secolo.
Un volume evocativo dell'Esposizione di Fine secolo (era il secolo XIX) svoltasi a Palermo è stato curato dalla Camera di Commercio di Palermo quando ne fu Presidente il concittadino Francesco Di Martino, e da quel testo abbiamo oggi la disponibilità di dati e rilevanza delle aziende siciliane partecipanti.
La Sicilia di allora viveva sul piano culturale nel prestigio e nell'ammirazione dell'Europa, nel contesto del gusto Liberty che permeava la Palermo fino ai tempi ante-Ciancimino e ante-Lima.
Se è vero che oggi a Contessa non esistono aziende di dimensioni megagalattiche (ossia, latifondistiche) sappiamo tutti che sul territorio insistono note e prestigiose aziende vitivinicole, casearie e olearie. Partecipare all'Expo 2015, se si possiede la cultura e la visione di ciò che può significare, è una occasione ghiotta per far conoscere il nostro paese non solo sul piano produttivo agricolo, ma anche e  in quanto località archeologica, etnica, ambientale etc.
Ad assistere i piccoli comuni ad organizzare la presenza all'Esposizione è l'ANCI-Sicilia, presieduta oggi da Leoluca Orlando.
Non dovrebbe essere complicato per i nostri giovani amministratori locali prendere i dovuti contatti con l'ANCI e consentire la doverosa partecipazione a questa unica e ghiotta occasione.
E' verosimile che l'unica azienda vitivinicola che insiste sul territorio, ben nota dalla California al Giappone ed oltre, non necessiti di particolari assistenze e sostegni, ma le altre piccole aziende è probabile che debbano raccordarsi all'iniziativa del Comune, semprechè questi non trascuri quanto gli compete.

Leoluca Orlando da settimane è in giro per la Sicilia per spiegare il progetto curato dall'ANCI "I Comuni siciliani per una grande alleanza sullo sviluppo".
Secondo l'attuale sindaco di Palermo si tratta di dover partecipare ad una importantissima vetrina delle identità territoriali e ad un appuntamento imperdibile che potrà dare la giusta rilevanza ai prodotti agro-alimentari di eccellenza del territorio siciliano.
Perchè i vari comuni possano essere coinvolti non bisogna perdere tempo in quanto l'Expo è fissata fra un anno, però da subito bisogna percorrere  un cammino comune per coinvolgere tutte le realtà locali interessate.

Oggi ad Enna è stata indetta una riunione dei sindaci dell'isola interessati a cui partecipa Leoluca Orlando.

Con le immagini ... ... è più facile





Hanno detto ... ...

VITTORIO ZUCCONI, giornalista
Chi costruisce i muri del "noi contro loro" finisce per restarci chiuso dentro.

FRANCESCO CAPPELLO, capogruppo M5S all'Ars
-«Il presidente (ndr. Ardizzone) ci ha messo sotto accusa perché abbiamo sollevato il problema anche sulle tv nazionali e ha usato tutto il parlamento per regolare un conto aperto con noi. Ardizzone non ha più il primato morale perché ha dimostrato di non essere superpartes e inoltre non sa di che parla: la questione del vitalizio non è di natura penale, ma economica».
-«Perché allora – si è chiesto - non estendere (ndr. la spending review ) questa norma anche a quelli per mafia? Avevamo chiesto di farlo fin dall’inizio, da quando la commissione stava mettendo a punto il testo di legge, ma la proposta è stata bocciata, così come è successo in aula». 

GIORGIO CIACCIO, deputato Ars m5s
-«Sono mesi  che chiediamo agli uffici dell’As - semblea di sapere chi prende i vitalizi e che vengano rese note le buste paga dei dipendenti dell’Ars e soprattutto del segretario generale. Ma le nostre richieste non hanno mai avuto seguito. Sono dati a noi inaccessibili: Ardizzone si riempie la bocca della parola trasparenza e poi ci impedisce di avere informazioni che essendo deputati siamo più che titolati ad avere ». 

GIOVANNI ARDIZZONE, Presidente Ars
 Regalerò ai deputati grillini una copia del libro “il grillo parlante”, edito nel 1983 da un autore contemporaneo come Roberto Gervaso, sottolineandogli l’aforisma: “la morale ci dice quello che dobbiamo fare. Il moralismo quello che gli altri facessero”.

DAL DOSSIER DEI CINQUESTELLE SUL DOPO ELEZIONI
«Non siamo da governo. Ciò che i parlamentari hanno percepito è stato l’atteggiamento di sfiducia nei loro confronti. Seppur elogiati per il loro impegno, i parlamentari del M5S non sono ancora percepiti come affidabili. Si ritengono poco concreti (la battaglia sul 138 l’hanno capita ben poche persone). Mancano di umiltà e a volte sono percepiti come saccenti».

giovedì 29 maggio 2014

Il vitalizio della regione e la spettanza pure ai condannati

Bocciato dall'Assemblea Regionale l'emendamento M5S per la decadenza del vitalizio a tutti i condannati per mafia. 
33 sono stati i deputati contrari e 18 quelli favorevoli.
L'iniziativa dell'emendamento partiva dal clamore suscitato nei giorni scorsi attraverso le notizie di stampa per il vitalizio di €. 6.000,oo al mese percepito da Toto Cuffaro, detenuto per mafia.
L'emendamento oltre che dal gruppo M5S è stato votato da Ferrandelli (Pd), Edgardo Bandiera e Salvo Poglkiese (FI), Vincenzo Vinciullo (Ncd) e Antonio Venturini (gruppo misto).
Il Presidente dell'Assemblea Ardizzone (udc) ha -da parte sua- sviluppato la tesi che la regione non può legiferare in materia penale.


Accadde il 29 maggio

Crollò Costantinopoli
Correva l'anno 1453 e quel 29 maggio era martedì. 
Fu il giorno in cui cadde, crollò l'Impero Romano d'Oriente, l'ultimo baluardo della civiltà romana che era sorta sui colli di Roma nel 700 avanti Cristo e -dopo oltre 2000 anni- si rassegnava, si piegava dinnanzi all'avanzare dei Turchi che qualche secolo dopo arriveranno sotto le mura di Vienna.
Santa Sofia oggi è museo.
Gli integralisti islamici premono sul
governo per ri-destinarla a
moschea
Quel martedì del 1453 fu come se il sole si fosse oscurato a mezzogiorno: era caduta la città simbolo della Cristianità che aveva saputo resistere all'islamismo. 
La notizia quando arrivò in Occidente, a Roma, a Napoli, in Spagna, Francia e Inghilterra sembrò non vera. L'Occidente nei confronti di Costantinopoli mostrava indifferenza ... "tanto quella è una città imprendibile" si diceva.
I Turchi Ottomani avevano invaso tutti i territori dell'impero, dall'Egitto alla penisola balcanica, eppure Costantinopoli aveva continuato a resistere.
Giovanni VIII Paleologo, imperatore nei primi decenni del millequattrocento, cercò di ottenere aiuti e sostegni dall'Europa, ma nessun governante si scosse più di tanto. 
Mosaici sopravvissuti  a Santa Sofia
Quell'Imperatore sembrava venire da ... lontano. Quei titoli di Imperatore Romano, quelle pretese di rappresentare la cultura di Roma, sembravano  assurde in un Occidente che aveva del tutto smarrito il ricordo della cultura classica greco-romana. 

Il Papa  (erano tempi in cui il Vangelo era stato posto negli scaffali) pretese che l'Imperatore assicurasse la sottomissione di quei cristiani d'Oriente che erano rimasti attaccati al Cristianesimo delle origini e non vedevano negli splendori, nella mondanità e nel potere politico pontificio il sole della salvezza.
L'Imperatore tuttavia promise, firmò e partecipò con i prelati d'Oriente che riuscì a raccimolare al Concilio di Firenze, ma il Papa non mandò a Costantinopoli gli aiuti attesi per consentire di resistere ai Turchi, nè peraltro le popolazioni d'Oriente presero per valide le promesse imperiali di sottomissione al Papa. 
In Oriente ciò che si diceva era "in estrema ipotesi è preferibile sottostare agli islamici piuttosto che accettare le eresie del Papa di Roma".

Il popolo non condivise la scelta "politica" dell'Imperatore ed infatti in maggioranza preferì combattere le armate di Maometto II.
Dalle altre popolazioni ortodosse dell'Europa arrivarono aiuti e sostegni militari. Una armata composta da Serbi, Ungheresi ed in parte Polacchi fu soverchiata dai Turchi (200.000 uomini). In Albania lo Scanderbergh, per anni, tenne in scacco l'esercito turco, ma Costantinopoli continuò a restare circondata da artiglierie e milizie turche.
Dopo un lunghissimo assedio la Città (così veniva chiamata Costantinopoli: la Città per antonomasia), nella mattinata del 29 maggio 1453 vide le sue mura sbriciolarsi a fronte dei continui colpi dell'artiglieria turca.
L'ultimo Imperatore fu Costantino XI, il quale invitato da Maometto II di sottoscrivere la resa, aveva risposto ""Darti la città non dipende nè da me nè da altri; tutti siamo disposti a morire per decisione comune".
Gli ordini del Sultano furono precisi: massacrare la popolazione ! E con la popolazione fu massacrato l'Imperatore, il Senato romano, e l'intero clero.
La Chiesa più grande della Cristianità di allora, quella di Santa Sofia fatta costruire da Giustiniano un millennio prima, fu trasformata in Moschea e la città -fatta costruire da Costantino- fu denominata Istambul.
Il nuovo impero ottomano instaurato da Maometto II cessò di esistere nel 1922, quando una rivolta di ufficiali dell'Esercito, guidati da Ataturk instaurò la Repubblica di Turchia.
L'Occidente che si era illuso che il crollo dell'Impero d'Oriente non potesse interferire con i suoi interessi politico-territoriali si accorse, invece, ben presto che (1480) i turchi poterono con facilità devastare la Puglia e ad Otranto poterono massacrare l'intera popolazione. 
In seguito che la minaccia arriverà fino a Vienna. 
Per secoli le coste  siciliane saranno sottoposte a scorrerie e minacce fino al punto che esse dovettero essere costellate, dagli spagnoli, con le torri di avvistamento che ancora oggi ricordano a noi le vicende della Storia.

Con le immagini ... ... è più facile



















Hanno detto ... ...

FRANCESCO LO SARDO, giornalista
Nomina sunt consequentia rerum, scrive Dante nella Vita Nuova, rifacendosi a Giustiniano. Dunque «la discussione sui nomi viene dopo la discussione sull’agenda delle cose da fare: poi decidiamo chi le fa». Herman Van Rompuy, presidente del Consiglio europeo, si accorgerà molto presto, fin dalle prossime ore, nel suo primo giro di consultazioni con le cancellerie europee, che il metodo suggerito due sere fa da Matteo Renzi nella cena tra capi di stato e di governo a Bruxelles non è un’opzione tra le tante, ma una necessità e l’unica via percorribile. Perché con la crisi economica che morde e le folle di disoccupati che crescono, «soltanto se i capi di stato e di governo europei si concentreranno sulle grandi riforme di cui l’Unione europea ha bisogno – come ripete anche l’ex leader laburista Tony Blair – saranno in grado di arrestare l’ondata dei gruppi più radicali».
Per l’Italia gli incarichi sono legati agli obiettivi, ripete Renzi che chiede concretezza nelle proposte su «come spendere soldi europei per creare lavoro».
Scorporo degli investimenti produttivi dal calcolo del deficit delle spese per le scuole e le infrastrutture o per il dissesto idrogeologico: di questa e delle altre sue ricette euro-keynesiana, si dice, Renzi avrebbe parlato anche con Barack Obama subito dopo la vittoria elettorale. Chissà che la forte spinta della Merkel per il rafforzamento dell’asse Berlino-Washington in una fase di forti tensioni internazionali non finisca per favorire e sposarsi con un robusto “cambio di verso” di Berlino per un approccio finalmente dinamico alla questione europea. Cioè: politiche finalmente espansive.
ELVIRA TERRANOVA, giornalista siciliana
Spese pazze Ars. Arrivata la scure della Corte dei conti sui gruppi parlamentari. Riscontrate irregolarità per 1,5 mln di euro.



I borghi rurali ERAS nel territorio di Contessa Entellina ... ... di Calogero Raviotta

Dopo le notizie generali riportate nel blog dell'11 aprile 2014, vengono proposti ai lettori alcuni testi, che descrivono aspetti particolari della vita sociale, religiosa, economica e culturale dei borghi. La breve "Cronologia dei principali eventi dei borghi ERAS", può risultare utile per meglio comprendere quanto sarà più diffusamente esposto nei vari titoli.

Cronologia dei principali eventi dei borghi Eras di Contessa Entellina                       
19/10/52              Sorteggiati e assegnati dall’ERAS 96 lotti.
01/08/54             Mons. Giuseppe Perniciaro, vescovo di Piana degli Albanesi benedice il nuovo           borgo Piano Cavaliere. Vengono consegnate le case agli assegnatari.
01/05/55              Mons. Carpino visita i borghi Eras di Contessa Entellina.
15/05/55              P. Giuseppe Clesi inizia a celebrare la S. Messa a Piano Cavaliere.
17/06/55              Papas Jani Di Maggio celebra la Divina Liturgia a Piano Cavaliere
07/08/55              Papas Jani Di Maggio  celebra la messa    nel borgo Roccella.    
18/08/55         Prima festa nella chiesa di Piano Cavaliere. La Santa Messa é celebrata da P.                           Clesi. Viene portato in processione un quadro con l’immagine della Madonna del                      Balzo.
07/10/56              Si manifestano contrasti tra greci e latini per la processione a Piano Cavaliere, che                   si svolge regolarmente. Viene portata in           processione la statua della Madonna                                     "Regina del Mondo".
28/10/56              Sorteggiati 10 lotti a Gorgo: 8 assegnatari sono di Contessa.
Anno 1958          Viene istituita nel borgo Piano Cavaliere la Parrocchia   “Regina del Mondo”.
Anno 1959          Papas Giovanni Di Maggio comincia a celebrare la Divina Liturgia festiva nel                         borgo Roccella.
Anno  1959         P. Giuseppe Clesi é nominato parrocco della chiesa di Piano cavaliere.
14/03/1961          La corrente elettrica é per la prima volta attivata a Piano Cavaliere.
Anno 1967          Papas Gaspare Schirò é nominato parroco della Chiesa   “Regina del Mondo”
29/07/75              Muore a Contessa papas Garspare Schirò, parroco della  chiesa del borgo Piano               Cavaliere.
21.08.1977          papas Giovanni Borzì, sacerdote di rito bizantino, é nominato parroco della Chiesa          “Regina del Mondo”
Anno 1980          Calogero Raviotta pubblica a Milano la monografia “Fusha Kavalerit - Il Borgo                      Piano Cavaliere”.
18/01/81                        Viene aperto al pubblico il centro parrocchiale “Fusha”.
17.11.1985          A papas Nicola Cuccia, sacerdote di rito bizantino coniugato, viene affidata la                parrocchia di Piano Cavaliere, di cui prende possesso formalmente il 10 gennaio                     1986. 
Anno 1990          Nella chiesa rurale in contrada Pizzillo, viene fondata dal sacerdote Pietro Gullo la          Comunità "Trinità della Pace”.
29/07/90              Viene dedicata a S. Antonio abate la cappella rurale del borgo Castagnola.
Anno 1993          Essendo stato nominato parroco della Chiesa Madre di Contessa Entellina, papas                   Nicola Cuccia assicura l’assistenza religiosa ai fedeli di Piano Cavaliere come                  Amministratore parrocchiale.
09/09/99              Nella cappella rurale del borgo Castagnola, viene benedetta ed esposta al culto                       una icona di S. Antonio abate, dipinta da papas Nino Cuccia di Contessa.
Anno 2010          La parrocchia è affidata a papas Jani Stassi, sacerdote di rito bizantino.

Religione, chiese, parroci e parrocchia
Lavori costruzione Chiesa di borgo
Piano del Cavaliere
Gli abitanti di Piano Cavaliere sono prevalentemente di religione cristiana. I fedeli, in parte di rito bizantino-greco ed in parte di rito romano, afferiscono tutti alla Chiesa Cattolica.
La  messa festiva viene celebrata ogni domenica e nei giorni festivi già dal 1955 dai sacerdoti di Contessa, in rito bizantino o in rito romano. La prima festa parrocchiale è celebrata il 18 agosto 1955 con messa solenne e processione con immagine della Madonna del Balzo.
Nel 1958 è istituita la parrocchia, dedicata alla Madonna “Regina del Mondo”, affidata a padre Giuseppe Clesi, nominato formalmente parroco nel 1959. La festa parrocchiale viene celebrata ogni anno la seconda  domenica di agosto.
La chiesa parrocchiale é dotata di una comoda ed ampia casa canonica per l’abitazione del parroco, oltre che di un terreno circostante, formalmente ceduto nel 1962 dall’Eras, come risulta descritto dal seguente verbale: “L’anno 1962, il giorno otto del mese di febbraio, alle ore 16, in rappresentanza dell’Ente per la Riforma Agraria in Sicilia, come da lettera di incarico del 3 gennaio 1962 n. 39 del protocollo, ha proceduto alla consegna di un appezzamento di terreno incolto limitrofo all’edificio della canonica e della chiesa del Borgo Piano Cavaliere, al sacerdote Clesi Giuseppe, residente nel borgo Piano Cavaliere, parroco del borgo predetto.
B.go Pizzillo
Ingresso Comunità Trinità della Pace 
Detto appezzamento di terreno viene concesso in uso provvisorio e con l’impegno, da parte del sac. Clesi Giuseppe, di coltivarlo esclusivamente ad erbacee e fiori.
Il presente verbale viene sottoscritto dalle parti: Dott. Pirrello Giusto in rappresentanza dell’Eras - Sac. Giuseppe Clesi, parroco”.
Anche se la comunità parrocchiale di Piano Cavaliere é stata sempre numericamente molto modesta, l’attività pastorale dei parroci é stata solitamente assicurata con costante continuità: messa festiva, amministrazione dei sacramenti, festa annuale patronale, ecc., come risulta dai seguenti dati estratti dai registri parrocchiali:
In sintesi nella parrocchia di Piano Cavaliere risultano celebrati, fino al 2002, complessivamente: 15 matrimoni, 32 battesimi,15 funerali.
Secondo i dati dei registri parrocchiali, la comunità residente nei borghi rurali Eras (Piano Cavaliere, Roccella e Cozzo Finocchio) risulta, in vari momenti, costituita dai nuclei familiari e dalle persone di seguito precisate.
Anno 1958 (anno di costituzione della parrocchia di Piano Cavaliere): 26 nuclei familiari e 121 persone.
Anno 1966: 93 persone raggruppati in 27 nuclei familiari stabilmente residenti nei borghi (86 a Piano Cavaliere e 7 a Cozzo Finocchio).
Nel mese di maggio 1980 risultano residenti stabilmente a Piano Cavaliere 99 abitanti, raggruppati in 27 nuclei familiari.
Anno 1984 - 67 persone, raggruppati in 20 nuclei familiari residenti stabilmente nel borgo.
Nell’anno 2002 dimorano stabilmente a Piano Cavaliere 74 persone, raggruppati in  26  nuclei familiari.
Nel 2002 non risultano stabilmente residenti nuclei familiari nei borghi Castagnola e Roccella, mentre risultano residenti a Cozzo Finocchio pochissime persone ed a Pizzillo alcuni membri della Comunità Trinità della Pace. E' in corso una indagine per aggiornare i dati dal 2002 al 2013.
Sono di seguito riportati brevi cenni biografici dei parroci della chiesa di Piano Cavaliere
P. Giuseppe Clesi, sacerdote di rito romano,  é il primo parroco di Piano Cavaliere. Nato a New Orléans (USA), dove i suoi genitori erano temporaneamente emigrati, terminate le scuole elementari, entra nel seminario arcivescovile di Monreale, dove compie tutto il corso di studi ecclesiastici.
Ordinato sacerdote dedica i primi anni all’insegnamento nella scuola del seminario di Monreale. Viene quindi nominato arciprete di Campofiorito, dove svolge la sua missione sacerdotale per qualche anno e quindi si trasferisce a Contessa, dove collabora attivamente con l’anziano parroco di rito romano, padre Antonino Garaci.
Modello dei bevai Eras
nel territorio di
Contessa Entellina.
Sullo sfondo la Rocca di Entella
Morto il parroco nel mese di gennaio 1942, il vescovo di Monreale, con comunicazione del 19 gennaio 1942, lo nomina Rettore della parrocchia latina, in attesa della nomina del nuovo parroco.
Non essendo stato nominato parroco nel 1942 lascia Contessa per prestare servizio militare, come cappellano, sul treno-ospedale che trasporta, durante la guerra, i militari feriti sull’itinerario Italia - Russia.
Finita la guerra collabora nella parrocchia latina fino al 1958, quando gli viene affidata la chiesa di Piano Cavaliere, istituita parrocchia rurale dedicata alla Madonna “Regina del Mondo”. Svolge la sua missione sacerdotale in tale parrocchia fino alla morte, avvenuta il 24 ottobre 1966.
Papas Gaspare Schirò, nato a Contessa Entella il 10 giugno 1919, sacerdote coniugato di rito bizantino, é ufficialmente nominato parroco di Piano Cavaliere il primo maggio 1967..  Ordinato da mons. Giuseppe Perniciaro a Contessa il 30 luglio 1950, é nominato Cappellano del cimitero di Contessa e collabora assiduamente nell’ambito della parrocchia greca. Muore  a Contessa il 29 luglio 1975.
Papas Nicola Schirò di Palazzo Adriano assicura la celebrazione della divina Liturgia e l’amministrazione dei sacramenti nella parrocchia di Piano Cavaliere dalla morte di papas Gaspare fino alla nomina del nuovo parroco.
Il 21 agosto 1977 papas Giovanni Borzì, sacerdote di rito bizantino, é nominato parroco di Piano Cavaliere. Nato a Contessa Entellina il 6 febbraio 1922 é ordinato sacerdote a Milano da mons. Giuseppe Perniciaro il 2 settembre 1973. Lascia l’incarico nell’estate 1985, ritirandosi a Contessa Entellina, dove continua l’attività sacerdotale collaborando nell’ambito della parrocchia di rito bizantino.
Il 17 novembre 1985 a papas Nicola Cuccia, nato a Contessa nel 1959, sacerdote di rito bizantino coniugato, viene affidata la parrocchia di Piano Cavaliere, di cui prende possesso formalmente il 10 gennaio 1986. Dal 1993, essendo stato nominato parroco della Chiesa Madre di Contessa Entellina, papas Nicola Cuccia assicura l’assistenza religiosa ai fedeli di Piano Cavaliere come Amministratore parrocchiale.
Negli edifici (chiesa e fabbricato ad uso comune) del borgo Pizzillo ha sede la Comunità Trinità della Pace, che ha iniziato la sua esperienza il 12 agosto 1990.
In un pieghevole informativo della Comunità si legge che “E’ una Comunità composta da chierici e laici insieme, uomini e donne, celibi e coniugati, interni ed esterni, uniti dal voto di offerta della vita per la Pace, comunità mista, contemplativa ed attiva (regola 3), riconosciuta ed eretta a personalità giuridica, il 31 dicembre 2000.”
La Comunità é stata fondata ed é diretta dal sacerdote Pietro Gullo.


(Borghi Eras II - continua)

mercoledì 28 maggio 2014

Valle del Belice. I paesi ricostruiti dispongono di belle case, peccato che siano disabitate

Un pò di Storia
Il sisma di quarantasei anni fà sappiamo tutti che ha causato centinaia di vittime umane e la distruzione, sotto il profilo urbanistico, degli antichi assetti edilizi. Tutti i paesi coinvolti hanno subito ripercussioni sociali, economiche, demografiche che ne hanno profondamente cambiato il modo di vivere. 
Chi allora era giovane diciottenne oggi è persona matura, diciamo pure anziana, e riteniamo che abbia il dovere di trasmettere la memoria della "vecchia" società che nella notte del 14-15 gennaio 1968 tramontò e diede spazio a nuovi modelli di vita, modi di essere o di voler essere.
La società contadina che caratterizzava Contessa Entellina e l'intera Valle era già in crisi dalla metà degli anni cinquanta. I contadini che pure avevano avuto assegnato il lotto di terra (dai quattro ai cinque ettari per famiglia) proveniente dallo smembramento dei latifondi si accorsero che le classi dirigenti ancora una volta, come avvenuto nei secoli precedenti, li avevano ingannati. Solamente i terreni scarsamente produttivi erano stati fatti assegnare dall'Eras (Ente per la riforma agraria), i terreni migliori erano stati assegnati (in lotti da 200 ettari) a coniugi, figli, fratelli etc. dei latifondisti. Per questa via la legge fatta varare dal Presidente della Regione, on.le Franco Restivo, imparentato con i latifondisti di Contessa Entellina, servì ancora una volta a convincere i contadini che "la giustizia sociale restava un traguardo, non punto d'arrivo".
L'emigrazione a Contessa, ed in tutta la Valle, cominciò e poi proseguì come un fiume in piena proprio nella seconda metà degli anni cinquanta, quando agli aridi lotti di terre assegnati non fu affiancata -come era stato promesso- la rete delle indispensabili infrastrutture (irrigazione delle campagne, viabilità, sicurezza pubblica etc.).

A ritmo mensile riporteremo le memorie che riusciremo a raccogliere della società pre-terremoto e post-terremoto. 
Memorie che ci piacerebbe pervenissero da parte di chiunque desideri lasciare testimonianza di un mondo che fu, mondo di speranze deluse e/o di gioie vissute.
E' un dovere civico quello di dover trasmettere -alle generazioni che verranno- dove e come erano le radici dei nostri paesi. Erano indubitabilmente nell'agricoltura, erano nel mondo contadino. Contessa Entellina negli anni cinquanta era un paese "rurale" al 95% della popolazione.
Chi scrive queste righe ricorda che settimanalmente arrivava in quasi tutte le famiglie una rivista per le mamme dal titolo inequivocabile, "Donne rurali".

Quello che ci proponiamo sarà un cammino lungo, possibilmente dettagliato e auspicabilmente completo. Molto dipenderà dalla collaborazione che verrà prestata.

I Comuni del Belice che furono interessati dal sisma, quelli più colpiti, sono stati:
Montevago, Santa Margherita Belice, Menfi, Sambuca di Sicilia (in provincia di Agrigento), Gibellina, Poggioreale, Salaparuta, Santa Ninfa, Calatafimi, Partanna, Salemi e Vita (in provincia di Trapani), Contessa Entellina e Camporeale (in provincia di Palermo).
Furono inseriti successivamente nella lista dei comuni meno gravemente danneggiati Alcamo e Castelvetrano (provincia di Trapani), Campofiorito, Corleone e Roccamena (in provincia di Palermo).

Fra i primi comuni sopra riportati si tenne conto dei comuni totalmente o quasi totalmente distrutti (Montevago, Santa Margherita Belice, Gibellina, Poggioreale, Salaparuta e Santa Ninfa) e di quelli meno gravemente danneggiati (Menfi, Sambuca di Sicilia, Camporeale, Contessa Entellina, Calatafimi, Partanna, Salemi e Vita).

Questa tratteggiata è la prima fotografia che ricaviamo dai decreti legge 
-22.01.1968, n. 12
-15.02.1968, n. 45
convertiti nella legge fondamentale per la ricostruzione 18.03.1968, n. 241.

n.b. - Nel Blog è già riportata una vasta documentazione giornalistica sul terremoto del 1968 ed una già vasta memorialistica di Nicola Graffagnini.
(segue)