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martedì 29 aprile 2014

Regione Sicilia. Le amministrazioni dell'isola erano già in affanno da prima, adesso il governo Renzi taglia 160 milioni di euro a Regione, Comuni e spreconi vari

L'impatto della politica di Matteo Renzi (quella degli 80,oo euro sulle buste paghe di chi ha un reddito inferiore a €. 25.000,oo lorde) sulla pubblica amministrazione dell'isola sta creando serie difficoltà a Regione e Comuni.
Sia Mamma Regione che i Comuni da noi hanno sempre (dalla notte dei tempi) sperperato il denaro, adesso che il periodo delle vacche magre continua da oltre cinque anni ad esigere sacrifici i politici dell'isola hanno serie difficoltà a tagliare le megagalattiche retribuzioni ingiustificate e indebite di politicanti, alti dirigenti, amici, clienti, finti-consulenti, parassiti etc.
Mamma Regioni è arrivata all'osso. Le sue casse sono letteralmente vuote e tardano ad essere pagate le retribuzioni di 30.000 dipendenti di enti che attingono "latte" dalle casse pubbliche.
La Giunta di Mario Crocetta -lo dicono i giornali amici ed avversari- piuttosto che mettere mano ad una vera e seria riforma dell'intera spesa pubblica, in vista di conseguire un vero riequilibrio dei conti, tenta acrobazie contabili; tentativi che lasciano nel benessere i parassiti e creano difficoltà a chi dovrà amministrare in Sicilia il dopo-Crocetta.

I Comuni dell'isola devono contribuire (ossia, tagliare la spesa) -perchè i famosi €. 80,oo mensili arrivino ai destinatari- di ben 70 milioni di euro. In attesa di capire il criterio con cui questi tagli verranno ripartiti fra comuni grandi, medi e piccoli i sindaci -tutti- hanno aperto le ostilità verso Mamma Regione che, poverina essendo al verde che più verde non si può, tarda a versare quanto dovuto agli enti locali con l'ultima trimestralità 2013.
Ciò che si coglie ad occhio nudo è che il benessere dei palazzi che contano è quello ante-crisi; a stringere la cinghia in Sicilia sono solo e sempre i poveri diavoli.

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