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martedì 22 aprile 2014

Monaci Basiliani. In Sicilia il Cristianesimo fu bizantino n. 4

Il più significativo complesso monastico basiliano dei Monti Nebrodi fu senz'altro quello di S. Filippo di Demenna (o di Fragalà), che può essere raggiunto dall'autostrada A20 Messina-Palermo, imboccando l'uscita per Rocca Caprileone.

Dopo una decina di chilometri, su strade d'altura, oltrepassato l'abitato di Frazzanò, si raggiunge a 730 metri d'altitudine il Monastero.
La Storia di questo monastero basiliano coincide con il rilancio (dopo che l'isola era stata sotto il dominio musulmano) del Cristianesimo voluto dagli Altavilla nella prima fase del dominio normanno e si lega alla figura dell'Igumeno (=Abate) Gregorio. Con il patrocinio di re Rugero, Gregorio restaurò e ripopolò di monaci la fondazione preesistente sin dal periodo arabo in cui egli era entrato da adolescente.
Gregorio aveva un rapporto speciale con la famiglia regia, che frequentemente si fermava nel castello della vicina San Marco d'Alunzio.
Quando il futuro re Ruggero II era ancora bambino, la guarigione di una fastidiosa infezione agli orecchi, avvenuta nella Chiesa di San Filippo, fu avvertita dalla madre Adelasia come opera del santo Gregorio.

Il diploma regio di riedificazione dell'Abbazia nel 1090 la dichiarava immune da ogni forma di controllo vescovile o arcivescovile.
Il testamento dell'Igumeno Gregorio, morto nel 1117, riporta l'elenco delle numerose dipendenze minori di S. Filippo, note come metochi, piccole chiese o cappelle servite da pochi monaci, ma anche piccoli monasteri, sottoposti all'Igumeno di S. Filippo. Costui scrisse e si gloriò di avere dato ai suoi monaci "le regole dei santi Padri, cioè del grande Basilio e di San Teodoro Studita e di tutti i Padri".

Gli ultimi basiliani di S. Filippo  di Demenna furono sloggiati nel 1497 (quando in Sicilia erano già giunti per rinvigorire il rito bizantino gli arbëresh), sostituiti, per volere del pontefice Alessandro VI, con monaci ... benedettini. 
Pare di leggere vicende di questi giorni che capitano a ... Grottaferrata.
Nella zona vicina al Monastero sorge ancora la Chiesa bizantina dei "Tre Santi", poco fuori l'abitato di San Fratello, sui Nebrodi Occidentali, accanto a cui sorgeva il Monastero di San Pancrazio, citato in un diploma dei re normanni del 1131.

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