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martedì 29 aprile 2014

Enti Locali in Sicilia. Il destino dei lavoratori precari (sono 20.000) è legato alla capacità dei Comuni di pagare i debiti con le imprese in 60 giorni ?

Spulciare il decreto legge del governo Renzi di due giorni fà rivela delle vere sorprese.
I Comuni della Sicilia potranno protrarre i contratti (rinnovarli) con i precari solo se sono in grado di pagare entro sessanta giorni i debiti maturati dalle aziende nel corso del 2013 e quelli che via via matureranno nel 2014 (questi entro 90 gg.).
Sembrerebbe di capire che appalti e forniture tassativamente vanno regolarizzati (come, peraltro, prescrive la normativa europea) in sessanta giorni, in caso contrario dovranno essere bloccate le assunzioni sia quelle a tempo determinato che indeterminato.

Entro domani, 30 aprile, il ministero dell'Economia per via informatica vuole cnoscere dagli oltre 8.000 comuni l'entità dei debiti maturati nell'arco del 2013. I debiti precedenti -per gli enti siciliani- dovrebbero essere saldati col mutuo di un miliardo varato dall'assemblea regionale nei giorni scorsi.
Se per caso i debiti pregressi non dovessero rientrare nella casistica della legge regionale entro domani i comuni devono certificarli a pena di gravi sanzioni in capo ai funzionari comunali.
Le imprese con la certificazione emessa entro la giornata di domani dovranno presentarsi in uno sportello bancario e richiedere una "anticipazione". E' un pò come presentarsi in Banca per scontare una cambiale attiva.
Se tutti questi buoni propositi a beneficio delle imprese dovessero trovare ostacoli, i Comuni, nell'anno successivo, non potranno prorogare alcun contratto di lavoro.

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