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lunedì 24 marzo 2014

Istituzioni ecclesiastiche e religiose degli “Arbëreshë” (Albanesi d'Italia) ... ... di Calogero Raviotta

Gli Italo-albanesi o Albanesi d'Italia (o "Arbëreshë" come usano chiamarsi tra loro) sono i discendenti dei profughi albanesi che, tra il XV ed il XVIII secolo, fondarono o ricostruirono nel Meridione d'Italia circa cento comuni: il primo (1450) é  Contessa Entellina (PA), l'ultimo (1744) Villa Badessa di Rosciano (PE).
Circa la metà di questi comuni conservano ancor oggi lingua, usi, costumi e tradizioni degli antenati e alcuni anche il rito greco-bizantino nelle funzioni religiose.
Gli Italo-Albanesi cattolici di rito bizantino afferiscono alla giurisdizione ecclesiastica delle tre Istituzioni costituite per loro dalla Santa Sede: Eparchia di Piana degli Albanesi (PA) per i residenti in Sicilia e a Malta, Eparchia di Lungro (CS) per i residenti nell'Italia continentale,  Badia Greca di Grottaferrata (Roma) per i residenti nel territorio abbaziale. 
Le loro diocesi si chiamano Eparchie, i loro sacerdoti papàs, la lingua liturgica é il greco antico, le chiese sono ornate di icone.
La storia  religiosa e culturale delle Comunità italo-albanesi, per secoli rimane legata  esclusivamente alla presenza del clero locale di rito bizantino-greco, che, tenendo vivo il  patrimonio spirituale dell'Oriente cristiano fino alle soglie del 1700, assicura la sopravvivenza del rito bizantino, della lingua e delle tradizioni albanesi.
Dopo il 1700 diventa determinante, per la conservazione di questo patrimonio culturale, il contributo culturale degli  Italo-Albanesi, che in Calabria frequentano il Collegio Corsini (con sede dal 1732 a S. Benedetto Ullano, trasferito nel 1794 a S. Demetrio Corone) ed in Sicilia il Seminario Greco-Albanese (dal 1734) con sede a Palermo.
Negli ultimi cento anni gli Italo-Albanesi  beneficiano dell'opera culturale e religiosa svolta sia dalle due diocesi bizantine (Lungro e Piana degli Albanesi) sia dalle due istituzioni religiose di rito bizantino presenti in Italia: Congregazione d'Italia dei Monaci Basiliani (Badia Greca di Grottaferrata) e Congregazione delle Suore Basiliane "Figlie di S. Macrina" (Mezzojuso).
Agli Italo-Albanesi, viva testimonianza della chiesa bizantina in Italia, dalla Santa Sede viene riconosciuto un peculiare ruolo ecumenico: "gli Italo-Albanesi che conservano anche il rito orientale, lo fecero obbedendo ad un sapiente disegno della Provvidenza, perché fossero testimonianza della cattolicità della Chiesa e, vivendo in mezzo a popolazioni di rito latino, facessero conoscere ed amare riti e tradizioni molteplici di cui si ammanta la stessa unica Chiesa di Cristo. Noi nutriamo fiducia per un efficace inserimento di queste chiese locali orientali nello spirito e nell'azione ecumenica, che anima e muove tutta la cristianità" ( Paolo VI).
"Se la storia vi ha dispersi e oppressi, la bontà di Dio vi ha reso tramite di alleanze e di collaboratori, rendendovi spesso anticipatori del moderno ecumenismo"(Paolo VI).


EPARCHIA DI LUNGRO (CS)
La diocesi di rito bizantino di Lungro é costituita dal papa Benedetto XV con la costituzione apostolica "Catholici fideles" del 13 febbraio 1919. Dalla sua costituzione fino al 1979 é retta da mons. Giovanni Mele e da tale anno fino al 1987 da mons. Giovanni Stamati, da questa data fino al 2010 (agosto) da mons. Ercole Lupinacci. Segue un periodo di Amministrazione Apostolica, affidata all'arcivescovo di Cosenza fino al 2012 (12 maggio), quando viene nominato eparca di Lungro l'archimandrita Donato Oliverio. Il clero dell'Eparchia é costituito da  45 sacerdoti  e 2 diaconi.
I fedeli dell'Eparchia (circa 33.000) sono afferiscono a 29 parrocchie, ubicate in quattro regioni: una parrocchia in Puglia (chiesa "S. Nicola di Mira "a Lecce), una parrocchia in Abruzzo (chiesa "S. Maria Assunta" a Villa Badessa in  provincia di Pescara), due parrocchie in Basilicata (chiesa "S. Costantino il Grande" a S. Costantino Albanese  e chiesa "Esaltazione della Croce" a S. Paolo Albanese), 25 in Calabria, tutte nella provincia di Cosenza: "S. Nicola di Mira" e "SS. Salvatore" a Lungro, "S. Giovanni Battista" ad Acquaformosa, "S. Maria Assunta" e "S. Giovanni Crisostomo" a Firmo, "S. Giovanni Battista" a S. Basile, "S. Maria Assunta" a Frascineto, "S. Basilio il Grande" a Eianina,  "S. Maria Assunta" a Civita, "S. Giovanni Battista" a Plataci, "S. Maria ad Nives" a Castroregio, "S. Nicola di Mira" a Farneta, "S. Atanasio il Grande" a S. Sofia d'Epiro, "S. Demetrio Megalomartire" a S. Demetrio Corone, "S. Maria di Costantinopoli" a Macchia Albanese, "S. Michele Arcangelo" a Sofferetti, "Ss. Pietro e Paolo" a S. Cosmo Albanese, "S. Maria di Costantinopoli" a Vaccarizzo Albanese, "S. Giorgio Megalomartire" a S. Giorgio Albanese, "S. Mauro" a Cantinella, "S. Benedetto" a S. Benedetto Ullano, " S. Giuseppe" a Marri, "S. Michele Arcangelo" a Falconara Albanese, "S. Giuseppe" a Castrovillari,  "SS. Salvatore" a Cosenza.

EPARCHIA DI PIANA DEGLI ALBANESI(PA)
 Con la Bolla "Apostolica Sedes" del 26 ottobre 1937 Papa Pio XI istituisce l'Eparchia di Piana degli Albanesi per i fedeli di rito bizantino-greco della Sicilia. Il Cardinale Luigi Lavitrano, arcivescovo di Palermo,  é nominato amministratore apostolico  dell'Eparchia e mons. Giuseppe Perniciaro, vescovo di rito bizantino, italo-albanese di Mezzojuso, viene nominato Ausiliario e Vicario generale del card. Lavitrano per le parrocchie ed i fedeli di rito greco dei comuni di Piana degli Albanesi, di S. Cristina Gela, di Contessa Entellina, di Mezzojuso, di Palazzo Adriano e di Palermo (chiesa di S. Maria dell'Ammiraglio - "La Martorana" - parrocchia dal 1943) con giurisdizione  personale su tutti i fedeli di rito greco residenti nel capoluogo siciliano.
Con la Bolla di Papa Giovanni XXIII "Orientalis Ecclesiae" dell'8 luglio 1960 anche le parrocchie di rito latino dei comuni di Contessa Entellina, Mezzojuso e Palazzo Adriano passano sotto la giurisdizione ecclesiastica dell'Eparchia di Piana degli Albanesi.
Nel 1967 l'Eparchia acquista piena autonomia con la nomina di mons. Perniciaro a vescovo residenziale dell'Eparchia di Piana degli Albanesi.
Morto mons. Perniciaro,  dal 1981  l'Eparchia é affidata a mons. Ercole Lupinacci, cui succede nel 1989 l'attuale mons. Sotir Ferrara fino al 2012. Attualmente l'Eparchia è sede vacante: l'arcivescovo di Palermo è stato nominato Amministratore Apostolico.
Il clero dell'Eparchia é attualmente costituito da 26 sacerdoti (18 di rito bizantino e 8 di rito romano) e 2 diaconi. I fedeli dell'Eparchia (circa 30.000) sono distribuiti in 15 parrocchie: sei a Piana degli Albanesi (S. Demetrio Megalomartire, S. Giorgio Megalomartire, SS.ma Annunziata, S. Antonio Abate, S. Vito Martire, S. Nicola), una a Palermo (S. Nicolò dei Greci), tre a Contessa Entellina (SS.ma Annunziata e S. Nicolò, Maria SS.ma della Favara, Regina Mundi), due a Mezzojuso (S. Nicolò di Mira, SS. ma Annunziata), due a Palazzo Adriano (Maria SS.ma Assunta, Maria SS.ma del Lume), una a S. Cristina Gela (S. Cristina).


MONASTERO ESARCHICO DI S. MARIA DI GROTTFERRATA

Il Monastero di S. Maria di Grottaferrata (Badia Greca) è fondato nel 1004 da S. Nilo di Rossano Calabro, greco di origine e di rito, il quale dalla Calabria porta a Grottaferrata con i suoi monaci il rito bizantino-greco, che si conserva ancora oggi.
Mentre  quasi tutte le Chiese d'Oriente dal sec. XI cominciano a separarsi dalla Chiesa di Roma, questo Monastero rimane sempre unito alla Sede di Pietro, serbando intatta la sua cattolicità.
Nei suoi mille anni di vita, la Badia svolge una importante  attività  religiosa, ecclesiastica e culturale, viva ancor oggi in molteplici iniziative.
Il complesso monumentale della Badia (Castello Roveriano, Chiesa e campanile, portico del Sangallo, Criptoportici di una villa romana, ecc.), il MUSEO con la vasta raccolta di oggetti d'arte romana, greca e cristiana (stele greca del V° secolo a.C., sarcofaghi romani, ecc.), gli affreschi ed i mosaici medievali, la venerata antica icona della Vergine, la Cappella Farnesiana con gli affreschi del Domenichino, la Loggia del Cinquecento, ecc. costituiscono un valido richiamo turistico e culturale per molti visitatori.
La Badia di Grottaferrata è nota anche per altri aspetti culturali ed in particolare per la BIBLIOTECA (numerosi manoscritti: codici biblici, patristici, liturgici, innografici, melurgici; numerosi volumi stampati riguardanti soprattutto la cultura bizantina), la SCHOLA MELURGICA (studio dell'antica melurgia bizantina e Coro), il LABORATORIO DI RESTAURO DEL LIBRO (opera da anni per il recupero di manoscritti, incunaboli, altre opere di inestimabile valore), la TIPOGRAFIA poliglotta (per la stampa di opere in lingua italiana, greca, slava, albanese, ecc.).
La Badia Greca, di cui fanno parte molti jeromonaci di origine  italo-albanese, nel secolo XX corrente assicura una presenza stabile in alcune comunità arbëreshë, aprendo tre case filiali:
-     il monastero di S. Maria delle Grazie a  Mezzojuso nel 1920 (probandato e  scuola media);
-     il Monastero S. Maria Odigitria a  S. Basile nel 1932 (scuola  media e   preseminario  della   Eparchia di Lungro);
-     l'Istituto SS.mo Salvatore a Piana degli Albanesi nel 1948 (scuola  professionale).
I ragazzi che frequentano le scuole di Mezzojuso e di S. Basile possono poi continuare  gli studi presso il Liceo-ginnasio  "Benedetto XV", annesso all'omonimo seminario pontificio, istituito per le due Eparchie nel 1918 a Grottaferrata, presso la Badia. Da qualche anno le tre case filiali non sono più affidate alla Badia Di Grottaferrata, invece continua ad essere operante il liceo-ginnasio.

CONGREGAZIONE  DELLE SUORE BASILIANE
"FIGLIE DI S. MACRINA" (MEZZOJUSO - PA)
La Congregazione delle Suore Basiliane  "Figlie di S. Macrina" è fondata nel 1921 a Mezzojuso, comune siculo-albanese, dalle sorelle  Elena ed Agnese Raparelli, nate a Grottaferrata, dove, da circa mille anni, ha sede la famosa Badia Greca.
Sotto la  guida spirituale di P.  Nilo Borgia, jeromonaco della Badia, italo-albanese di Piana degli Albanesi, le due sorelle  maturano non solo la  vocazione religiosa  ma anche l'idea di fondare un nuovo istituto per formare delle religiose da destinare all'apostolato presso le popolazioni di rito bizantino dell'Italia e del vicino Oriente.
Elena prende il nome di suor Macrina e dirige per tutta la sua vita,  come Madre Generale, la Congregazione "Figlie di S. Macrina". Agnese prende il nome di suor Eumelia  e, per molti anni, assolve principalmente oltre che il delicato incarico di Maestra delle novizie  anche quello di Assistente Generale.
L'opera di apostolato nelle parrocchie, di assistenza, di educazione e di istruzione dei bambini e dei giovani negli asili,  nelle scuole e nei collegi e l'assistenza agli ammalati, agli anziani ed agli invalidi, da Mezzojuso é estesa dalle suore basiliane, negli anni successivi,  in altre Comunità italo-albanesi o località in cui sono presenti  emigrati  o  istituzioni  arbëreshë:  Palazzo   Adriano (1924), Acquaformosa (1931), Piana degli Albanesi (1935), Contessa Entellina (1937), S. Giorgio Albanese (1946), S. Sofia d'Epiro (1947), S. Cosmo Albanese (1949), Badia Greca di Grottaferrata (1954), Seminario di Piana degli Albanesi (1954), S. Costantino Albanese (1955), Cosenza (1959), Palermo (1962) Frascineto (1962), Civita (1963), Seminario di Grottaferrata (1963), Cantinella di Corigliano (1966). Nel 1969 il noviziato  delle suore basiliane viene trasferito da Mezzojuso a Grottaferrata.
Le suore basiliane sono presenti, dal 1939 al 1946, anche in Albania con due case filiali (Fieri e Argirocastro), dove tornano di nuovo nel 1992,  aprendo una casa a Gurëz (Laç) e successivamente a Elbasan. Da alcuni anni (1980) sono presenti anche nel Kossovo, a  Bec ed a Stubla, e dal 1992 anche in India con una casa aperta in Kerala. Purtroppo in tempi recenti è cessata la loro presenza in alcune comunità italo-albanesi.
Molti contessioti hanno frequentato le istituzioni di educazione e di istruzione delle due Eparchie, della Badia Greca di Grottaferrata e della Congregazione delle Suore Basiliane. Il contributo dato da queste istituzioni alla formazione religiosa e culturale degli Italo-Albanesi in generale e dei contessioti in particolare sarà descritto in un prossimo testo, che sarà dedicato anche al contributo dato dagli “Arbëreshë”  (jeromonaci della Badia e clero delle due Eparchie) allo sviluppo del ruolo religioso e culturale delle predette istituzioni ecclesiastiche degli Italo-Albanesi.

(Istituzioni ecclesiastiche degli Arbëreshë - continua)  

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