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martedì 25 febbraio 2014

Conflitto di interessi ? - In Italia non esiste reato perchè manca la legge. E mancherà ancora ...

Il ministro Federica Guidi è da molti media ritenuto il rappresentante di Silvio Berlusconi nel governo Renzi. Noi non siamo in condizione di giurare sugli orientamenti politici del Vice-Presidente di Confindustria, possiamp però giurare che in nessun paese civile un soggetto portatore di immensi interessi personali potrebbe svolgere il ruolo di "ministro" dello Stato.
Che sia di Forza Italia o del Pd non conta nulla. Ormai infatti serve una lente di ingrandimento per distinguere le differenze politiche. 
Come invece non rilevare che il neo-ministro per lo "Sviluppo Economico" si occupa di :
-mezzi elettrici per Posteitaliane e i vigili urbani in decine di Comuni, 
- impianti di segnalazione e distributori di biglietti per il gruppo Fs, e molti alti enti pubblici,
- Ducati Energia, l'azienda di famiglia di Federica Guidi,
Vero è che la giovane Federica -correttamente- ha lasciato tutte le cariche apicali nell'impresa di cui era vicepresidente e direttore generale. Vero è che Renzi  ha assicurato che si occuperà personalmente di eventuali dossier che dovessero presentare rischi di conflitto di interessi. 
Ma come si può curare, da ministro,  lo Sviluppo del paese quando sussiste un legame strettissimo con aziende che lavorano con denaro pubblico e sono "clienti" con le aziende di famiglia del ministro medesimo ?
Guidalberto Guidi, padre di Federica, resta il titolare del gruppo (controllato da una finanziaria di cui detiene la maggioranza) e, a scorrere le commesse che Ducati Energia ha evaso e sta portando avanti con "pezzi" del
settore pubblico, sembra davvero difficile, per la neoministra, dribblare tutte le possibili contaminazioni tra il
ruolo pubblico e l'azienda di famiglia. 
Ducati Energia è una multinazionale italiana dove vengono fabbricate le celebri moto - è un marchio all'avanguardia, che ha scelto di delocalizzare la produzione all'estero. Una propensione mai nascosta da Guidi padre, "falco" di Confindustria.
Questa azienda ha chiuso gli stabilimenti in Italia e delocalizzato in Romania, Croazia, India, Argentina, con
possibili sviluppi futuri in Cina e Russia .
 Da qui, le ironie del deputato di Sel, Giorgio Ariaudo, che, parlando della neoministra, si è chiesto «che esempio possa dare alle aziende italiane». 
La stroncatura di Stefano Fassina poggia poi, oltre che sul versante strettamente politico (la vicinanza a Berlusconi), sui rapporti tra Ducati Energia e la pubblica amministrazione, in varie forme. Uno dei prodotti di punta dell'azienda è il Free Duck , un quadriciclo elettrico che dal 2008 viene utilizzato da Posteitaliane (spa di proprietà del Ministero dell'Economia) per il recapito "verde" della corrispondenza. Si tratta di un veicolo biposto che ha un'autonomia di 60 chilometri (o 150 per la versione ibrida) che è già in servizio in molti territori italiani.
Guidi, Lupi, Poletti. Tutti soggetti che negli Usa e nei paesi europei non potrebbero essere ministri e che in Italia, dove grazie a Silvio Berlusconi che non tollera briglie, possono fare uso del denaro pubblico e magari -distrattamente- dirottarlo verso la moderna motorizzazione  del due ruote, verso le virtuose Compagnie delle Opere, o verso le laboriose cooperative della Lega.
In Sicilia si è soliti dire: "cu è fissa si stà nà so casa".

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