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lunedì 27 gennaio 2014

CONOSCERE CONTESSA: storia, territorio, personaggi e patrimonio culturale ... ... di Calogero Raviotta

Contessa Entellina, comunità italo-greco-albanese della Sicilia 

Se vi trovate in Sicilia e volete scoprire itinerari nuovi, lontani dai soliti e noti luoghi turistici, lasciate la costa e andate verso l'interno, nella Valle del Belice, a Contessa Entellina, e potrete scoprire paesaggi suggestivi, luoghi storici, condizioni ambientali particolari.

Il centro abitato vi si presenta come uno strano triangolo di case basse di pietra, allineate lungo le strade strette e tortuose, ai piedi di tre collinette (Brinjat).

Vi sorprende uno stupore improvviso se vi fermate: la gente parla una lingua incomprensibile, le vie e le località hanno nomi strani e insoliti. A Contessa Entellina dopo cinque secoli si parla ancora la lingua dei profughi albanesi, che nel XV secolo fondarono il paese sulle rovine abbandonate di un antico casale; i contessioti professano inoltre la religione cattolica ma seguono il rito greco-bizantino, pertanto usano la lingua greca nelle cerimonie religiose, i loro preti si chiamano papas e nelle loro chiese le icone creano un'atmosfera tipicamente orientale.

Uscendo dal capoluogo potrete raggiungere i vari borghi agricoli costruiti di recente nei vari feudi: Piano Cavaliere, Cozzo Finocchio, Roccella, Castagnola.

Andando o sostando lungo le strade serpeggianti che conducono nelle fertili contrade del vasto territorio potrete ammirare e visitare:

-    a Sud-Est solitaria, mistica e possente, inserita nella straordinaria bellezza e
solennità del       paesaggio, la chiesa di S. Maria del  Bosco con  l'antico Monastero,  complesso monumentale di         particolare       interesse artistico, attorno al quale si estende un vastissimo bosco (riserva naturale     orientata "S. Maria del Bosco e Monte Genuardo");
-    a Sud il monte Genuardo che si erge maestoso su un vastissimo territorio: dalla sua cima si può         ammirare un panorama immenso (25 comuni) quando il cielo è sereno;
-    a Sud-ovest il castello di Calatamauro, fortezza inespugnabile sulla collina triangolare
     omonima, che domina tutta la zona circostante; dopo il recente intervento di recupero si possono      ammirare i resti di antiche mura, torri, cortili, stanze, cisterne, ecc. ; alle sue falde un             mulino ad        acqua;
-    a Nord-ovest il castello di Vaccarizzo, fiorente azienda agricola, e poco distante la possente,             inaccessibile e storica Rocca Entella, su cui sorgeva l'antica città di Entella, distrutta da Federico           II; Entella fu fiorente sotto i greci, i cartaginesi, i romani, i saraceni (era equidistante dalle altre             antiche città  della Sicilia Occidentale: Selinunte, Segesta, Erice); sotto la Rocca  la profonda e     misteriosa "Grotta dei dinari" che, secondo la tradizione e le credenze popolari, nasconde tesori e         incantesimi.

Infine andando a passeggio per i sentieri solitari potrebbe capitarvi di vedere alcune specie rare di flora e fauna (riccio, istrice, falco, volpe) e di ammirare ancora scene di vita agricolo-pastorale ormai rare perché stanno scomparendo ovunque: mandrie di bovini che pascolano nei prati, greggi di pecore che si abbeverano nei ruscelli, capre ferme accanto ad un antico abbeveratoio, uliveti, vigneti, campi di grano.
Calogero Raviotta

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