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martedì 17 dicembre 2013

Legambiente: fermare il consumo del suolo

Chi non nota lo scempio che gli italiani sanno fare della natura, della campagna e del  paesaggio?

Da qualche decennio la consistenza, la crescita della popolazione si è fermata, inoltre nelle città (a Palermo) esistono quartieri interi del centro storico disabitati perché recano ancora le ferite dei bombardamenti americani della seconda guerra mondiale, eppure tutte le città e tutti i paesi della Sicilia si espandono, occupano nuove aree, violentano con cubi di edifici brutti e colate di cemento lo spazio che dovrebbe spettare all'agricoltura, alla natura, al verde pubblico.
A Contessa, tanto per citare una realtà vicina a noi, succede che nella scorsa campagna elettorale (giugno 2013) nessuno degli schieramenti che si sono contesi la guida del Comune abbia, magari di sfuggita, accennato al fatto che non si dispone di Piano Regolatore e che le concessioni edilizie per costruire in campagna vengano rilasciate "a naso" sulla base di teorici parametri mai verificati sul serio.
Non vengono osservate distanze dalla viabilità comunale, provinciale etc.
Costruire, col massimo di bruttezza, è divenuto un obbligo. Sottrarre spazzi all'agricoltura è indice di "spirtizza".
Da anni si invoca il blocco, blocco totale delle costruzioni al di fuori dalle cinte urbane. Si richiede la valorizzazione dell'edilizia urbana abbandonata e la riqualificazione di interi quartieri.
No, agli italiani piace consumare il suolo libero, agricolo, mentre l'edilizia esistente crolla pezzo dopo pezzo nei quartieri della Palermo già bombardata.
Rigenerare le nostre città, i nostri centri abitati non piace né ai politici né agli elettori.
Un Piano Regolatore che salvaguardi la campagna in effetti non consente il rilascio di concessioni edilizie di favore.

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