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sabato 2 novembre 2013

Occorre un cambiamento culturale nell'inferno delle carceri italiane. Parola di ministro

Il punto di vista di Annamaria Cancellieri
"Sono serenissima e tranquilla, pronta a rispondere a qualunque domanda. Il mio è stato un intervento umanitario, mosso da un detenuto che poteva morire. Se fosse morta cosa sarebbe accaduto?".
Così ha risposto al Tg1 il ministro della giustizia Annamaria Cancellieri sulla vicenda di Giulia Ligresti: "Non siamo tutti uguali davanti alla legge? Certo! Non ci sono detenuti di serie A e serie B. Dobbiamo lottare per migliorare il sistema carcerario, ma queste cose non aiutano".
"Ribatterò punto su punto alle inesattezze e alle falsità dette e scritte su di me in questi giorni" aveva detto il ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri, partecipando questa mattina alla commemorazione dei caduti del Dap.  Il ministro ha tenuto a dire ai familiari delle vittime che il loro sacrificio non è stato vano.
Secondo fonti di agenzia il ministro della Giustizia, Annamaria Cancellieri, riferirà al Parlamento sul 'caso Giulia Ligresti' martedì alle 16, nell'Aula del Senato.
 
Intervenendo al Congresso del Partito Radicale, il ministro ha detto:
"Non ho intenzione di dimettermi"
"Un ministro ha molti doveri ma anche il diritto a essere umano"
"Voglio vivere in un paese libero"
"Abbiamo lavorato molto e andrò a Strasburgo a testa alta a dimostrare che l'Italia è un Paese civile e vuole essere degno della sua tradizione di civiltà".
"Ho ascoltato, ascoltato, ed ho capito che occorre un cambiamento culturale nel mondo e nell'inferno delle carceri, e ora sono pronta ad andare a Strasburgo".

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