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lunedì 25 novembre 2013

Leonardo Sciascia e la terra dei gattopardi

Ci è stato fatto rilevare, che proprio nella fase storica attuale in cui tutta Italia va diventando Sicilia per quanto attiene inciviltà, cattiva politica, corruzione e atti di mafia, come sia  doveroso, ricordare -in questi giorno- il 24° anniversario della scomparsa di un grande siciliano che l'inciviltà, la cattiva politica, la corruzione e la mafia l'ha combattuta sul serio e sul piano culturale fino al punto di suscitare la diffidenza dei mestieranti che dell'antimafia invece ne avevano fatto motivo di tirare a campare per sopravvivere in senso civile, per la loro affermazione carrieristica e politica.
Leonardo Sciascia è morto a Palermo il 20 novembre del 1989 e quella sua documentata presa di posizione gli costò l'isolamento politico e culturale degli ultimi anni di vita.
Si trattò di esibizionismo ?
No di certo. L'antimafia Sciascia l'aveva esercitato senza esibizionismi negli anni in cui non era una moda. Negli anni in cui pure la magistratura lasciava nell'opinione pubblica più di un interrogativo sul suo non operare.
Quando tutti sono divenuti antimafiosi, era ovvio che il grande siciliano cominciasse a nutrire più di qualche dubbio.
Come non poteva nutrire dubbi lui che conosceva la terra dei gattopardi ? (la terra dove tutti cambiano perché tutti restino al loro posto).

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